Federica Aldrovandi, presidente dell’Associazione Famiglia Futura ODV, ha inviato una lettera alle autorità politiche regionali e nazionali per denunciare la situazione drammatica vissuta dalle famiglie dei bambini con disabilità di Matera con l’avvio del nuovo anno scolastico. Di seguito la nota integrale e il testo della lettera inviata alle autorità competenti di Basilicata e del governo nazionale.
Una ripresa di anno scolastico davvero drammatica quella delle famiglie dei bambini con disabilità di Matera. Alla cronica mancanza di continuità degli insegnanti di sostegno si è aggiunta quest’anno la inammissibile vicenda del taglio delle ore degli assistenti alla autonomia e alla comunicazione, derivante da un pessimo bando messo in atto dal Comune di Matera nei mesi scorsi. L’Associazione Famiglia Futura ha da subito aderito alle proteste dei lavoratori coinvolti, ed è ancora in attesa di un confronto con il neo assessore comunale D’Oppido per capire come concretamente il Comune abbia in mente di rimediare al danno che sta arrecando ai tanti bambini con disabilità che non si vedono riconosciuto il proprio diritto fondamentale allo studio e all’inclusione. Come se questo non bastasse a turbare il percorso ad ostacoli dei nostri bambini con disabilità, con Settembre arriva a ripresentarsi anche lo spettro della sospensione delle terapie ex art26 per gli oltre 100 piccoli utenti del Centro Rham di Matera. Nonostante infatti i proclami pre-elettorali e le promesse fatte, nulla di fatto è stato messo in campo dalla Regione Basilicata affinché sia garantito, ai bambini che ne hanno diritto, l’accesso e la continuità delle terapie ex art26. La battaglia dei genitori era iniziata a febbraio scorso e aveva coinvolto le cariche politiche più disparate, raccogliendo rassicurazioni da tutti i fronti. Le uniche azioni attuate però sono state del tutto insufficienti, poiché di fatto non modificavano il budget assegnato, e i genitori si preparano a dover gestire l’ennesima umiliazione: a brevissimo infatti le terapie saranno nuovamente sospese, perché la Regione Basilicata non solo non ha ancora predisposto un budget annuale che segua i reali fabbisogni dei bambini, ma non ha nemmeno mai messo la questione all’ordine del giorno. I fabbisogni sono nelle mani della Regione già da mesi, ma le determine per le terapie ex art26, a differenza di altre, non arrivano, e sorge quindi spontaneo il dubbio che la trasparenza che deriverebbe da questa riforma strutturale, e che garantirebbe il bene collettivo dei bambini con disabilità ma anche delle tasche dei contribuenti, sia in certo modo ostacolata perché forse potrebbe ledere qualche interesse personale. La delusione e la rabbia per questo ennesimo abbandono da parte delle istituzioni, non fa però demordere i genitori, che sono invece sempre più determinati a rivendicare i diritti fondamentali alla salute, all’istruzione e all’inclusione dei propri figli. È infatti di ieri la lettera inviata dall’Associazione Famiglia Futura a tutti i politici locali coinvolti nella vicenda delle terapie, e per conoscenza al Ministro per la Disabilità Alessandra Locatelli e al Senatore Gianni Rosa, che avevano sollecitato la Regione a risolvere la questione. Una richiesta di intervento urgente, che vede forse un barlume di speranza nella dichiarazione da parte del Presidente della Quarta Commissione Affari Sociali della Regione Basilicata, Nicola Massimo Morea, di voler convocare in tempi strettissimi la presidente dell’Associazione Famiglia Futura in audizione, per poter affrontare insieme l’emergenza e trovare soluzioni concrete. Soluzioni che non necessitano di ulteriore tempo, ma solo di volontà politica. Il tempo però passa inesorabile per i bambini con disabilità, e le famiglie non hanno nemmeno un minuto da perdere, tanto che si profila sempre più concretamente la volontà dell’Associazione di portare la questione davanti a TAR nel caso in cui i bambini dovessero subire un ulteriore, dannoso, vergognoso ed inaccettabile fermo delle terapie. Vedremo se alle parole seguiranno i fatti.
Di seguito il testo integrale della lettera.
Alla C.A. di:
Presidente della Regione Basilicata
Gen. Vito Bardi
Presidente del Consiglio della Regio Basilicata
Dott. Maurizio Pittella
Presidente della IV Commissione Politiche Sociali
Regione Basilicata
Nicola Massimo Morea
Assessore alla Sanità Regione Basilicata
Dott. Cosimo Latronico
Direttore Generale Dipartimento Sanità Regione Basilicata
Dott. Domenico Tripaldi
E per conoscenza a:
Ministro per le Disabilità
Dott.ssa Alessandra Locatelli
Senatore della Repubblica Italiana
On. Gianni Rosa
Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza
Dott.ssa Carla Garlatti
Egregi Signori,
Come già espresso nelle nostre numerose precedenti comunicazioni, sono nuovamente a sollecitare il vostro intervento urgente in relazione alla annosa questione relativa alle terapie ex art26 dei minori con disabilità. Come infatti più volte segnalato, il budget assegnato al Centro Rham di Matera relativo all’anno in corso, non sta coprendo già da tempo le spese delle terapie dei nostri figli e, a breve, ci ritroveremo nuovamente a vedere sospese tali terapie.
Il Presidente Bardi aveva espresso la volontà di risolvere definitivamente la problematica, delegando l’ex DG Sanità Dott. Mancini a disporre un budget annuale che fosse in linea con i reali fabbisogni dell’utenza. Tale analisi dei fabbisogni è stata prodotta dalla ASM ormai da mesi, e da mesi è stata condivisa con la Regione Basilicata.
Nonostante questo però, non solo ancora non è stato stanziato il budget necessario ad evitare un nuovo disastroso stop come ci era stato assicurato, non solo ancora non è mai stato messo nemmeno all’ordine del giorno del consiglio regionale un qualsivoglia piano di azione in tal senso, ma si registra anche il gravissimo dato per cui lo sforamento del budget relativo alle terapie dell’anno 2023 non è stato saldato, ma liquidato solo in minima parte. Da questo ennesimo gesto di ostracismo da parte Regione Basilicata nei confronti del centro che da anni garantisce ed eroga le terapie ai nostri figli, deriverà chiaramente l’imminente, inevitabile e comprensibile sospensione delle terapie. Non è infatti pensabile che il Centro Rham si esponga finanziariamente in totale assenza di garanzie da parte della Regione.
Ci preme ricordare che tali terapie fondamentali, non sono una concessione, ma un diritto costituzionalmente garantito.
Sorge spontaneo a questo punto il dubbio che non si tratti di semplici ritardi o incompetenze, ma di una precisa strategia a danno dei nostri figli. Ciò che infatti maggiormente offende la nostra intelligenza e la pazienza e collaborazione mostrata da parte delle famiglie fino ad oggi, è la beffa per la quale la Regione Basilicata ha avuto tempo e risorse per deliberare, da Luglio ad oggi, sui fabbisogni relativi alle terapie ex art25, sui fabbisogni relativi alle strutture sociosanitarie residenziali e semiresidenziali per le dipendenze patologiche e sui fabbisogni relativi ai disturbi alimentari, ma ha completamente trascurato e abbandonato i fabbisogni delle terapie ex art26 per i minori con disabilità, che erano stati definiti come “una priorità”.
Come saprete, in più sentenze dal 2010 ad oggi, la Corte Costituzionale ha ribadito chiaramente che esiste un nucleo indefettibile di diritti fondamentali, quali appunto quello alla salute, che non sono in alcun modo subordinabili alle esigenze di bilancio degli Enti, e che sono dunque gli Enti che devono necessariamente adattare i propri bilanci in modo di poter garantire i diritti incomprimibili dei minori con disabilità, e non viceversa, come accade invece nel nostro caso da troppo tempo. Ne deriva chiaramente anche una responsabilità risarcitoria di tali Enti nel caso in cui la propria inerzia leda i diritti fondamentali dei cittadini. Noi non siamo nella condizione di aspettare ancora i tempi pigri della politica, nell’eterno rimpallo da un mandato al successivo. I nostri figli hanno diritto ad una risposta definitiva e certa ora, le nostre famiglie hanno bisogno di fatti concreti oggi. Gli strumenti e le risorse finanziarie necessari a tale risposta sono nelle disponibilità della Regione Basilicata, che pertanto ci deve dare una risposta definitiva.
Le famiglie sono esauste e stufe di essere rabbonite con proclami e promesse alle quali non seguono azioni reali e definitive. Abbiamo dato tutto il nostro appoggio e disponibilità alle istituzioni al fine di collaborare fattivamente alla soluzione auspicata. Abbiamo atteso i tempi, al limite del ridicolo, delle nomine successive alle elezioni di Aprile scorso. Il tempo della mediazione è finito. Anche i media, locali e nazionali, che hanno seguito e sostenuto la nostra vicenda per vederci riconosciuto un diritto fondamentale premono per avere un epilogo da diffondere e la totale assenza di risposte da parte delle istituzioni al momento è l’unico dato di fatto su cui poter costruire una comunicazione mediatica veritiera.
Chiediamo che si intervenga quindi senza alcun indugio, sbloccando i fondi necessari per garantire la continuità delle terapie ex art26 per i minori con disabilità. Ogni giorno di ritardo rappresenta una violazione inaccettabile dei loro diritti fondamentali.
Aspettiamo pertanto una vostra risposta quanto prima, riservandoci di intraprendere un’azione legale collettiva nel caso cui non avessimo un riscontro tangibile da parte della Regione Basilicata in tempi utili a scongiurare l’imminente sospensione delle terapie.
Associazione Famiglia Futura ODV
La Presidente Federica Aldrovandi