Una rinnovata passione, un pizzico d’orgoglio (senza nostalgia per il passato), idee innovative ed autenticamente riformiste, tanto coraggio per andare oltre l’attuale schema partito: sono gli ingredienti di base del “collante” che i socialisti hanno lanciato da Montalbano Jonico, secondo appuntamento di confronto-dibattito, riflessione-progetto promossa dal nucleo storico del movimento socialista lucano (Franco Adamo) insieme ad alcuni dirigenti ed amministratori di oggi che condividono la strategia di Rocco Vita. Intanto, mentre ad Albano di Lucania (21 giugno sorso) era stata scelta la piazza e con essa la formula del dibattito “fuori” dal Psi, a Montalbano si sono preferiti l’aula del Consiglio Comunale (luogo istituzionale ma aperto ai cittadini) ed un dibattito “interno”. Tanti i socialisti montalbanesi e del Materano che si sono ritrovati dopo anni di esperienze politiche diverse. L’esempio sicuramente più significativo è quello di Rocco Pontevolpe, presidente del Consiglio Comunale di Montalbano, eletto in una lista di centrodestra che amministra la città e che ha fatto da padrone di casa. “Mi sono sentito chiedere moltissime volte – ha spiegato Pontevolpe – che ci fa un socialista in una maggioranza di centrodestra. Ho sempre risposto che non sono cambiato, resto socialista e affronto i problemi della mia comunità con le proposte e le idee socialiste. La destra montalbanese non ci ha plasmati. Anzi, abbiamo contribuito ad affermare un metodo nella migliore e più nobile tradizione riformista”. Ancora, la “storia” di Nicola Angrisani “punto di riferimento” a Matera dei socialisti che ha fatto altre esperienze pur di continuare a tenere viva la tradizione socialista o quella di Nicola Rocco (che a Montalbano è di casa) commosso per aver potuto rincontrare tanti compagni gridando a voce alta la “voglia di autonomia e protagonismo” per “cambiare la Basilicata e non farsi condizionare dal Pd-pigliatutto”. In sala ad ascoltarli, per la prima volta, con attenzione c’erano anche il segretario regionale Livio Valvano e quello provinciale di Matera Sergio Stigliano. L’attuale assessore provinciale Nicola Tauro ha apprezzato l’iniziativa ed ha chiesto “lungimiranza”, nel senso – ha spiegato – che “non si può limitare alla tradizionale lista di partito; piuttosto bisogna costruire un cartello-progetto elettorale più ampio”. Un obiettivo che Franco Adamo considera il motivo principale che lo ha spinto, solo ed esclusivamente con spirito di servizio, a lasciare il ruolo di “pensionato socialista” per rimettersi in auto a macinare chilometri per rincontrare vecchi compagni socialisti. “Non possiamo stare in attesa che il Pd – ha detto Adamo – ci notifichi la scelta del suo candidato Governatore e magari ci offra uno strapuntino da qualche parte. Né ci basta rieleggere un consigliere socialista. E’ l’attuale presenza diffusa e di qualità sul territorio – circa un terzo degli attuali consiglieri ed amministratori locali in Basilicata vengono dal nostro partito – a imporci di più mettendo da parte aspirazioni e destini personali”. E il consigliere regionale Antonio Disanza ha incoraggiato a continuare perché “il socialismo non ha perso appeal tra la gente”, mentre Mario Ranoia ha sferzato i socialisti a “non interpretare il ruolo degli assistenti sociali, recuperando la funzione di governo dei problemi” e il segretario provinciale di Potenza Donato Cutro ad “osare di più perché il destino della Regione non può essere deciso, come accade da troppi anni, solo all’interno del Pd ed eleggere una pattuglia di consiglieri riformisti non è impossibile”. Quanto al percorso politico Rocco Vita lo ha chiarito nuovamente: “il partito attuale è il primo nucleo del movimento riformista per la Basilicata che vogliamo contribuire a costruire per superare questa stagione di grandi problematicità, a partire dalla sfiducia dei cittadini per la politica, con tanti altri attraverso quel “collante” che stiamo sperimentando. Dopo Albano abbiamo ricevuto segnali e messaggi positivi da più parti di settori moderati, cattolici, riformisti e di sinistra che ci incoraggiano a proseguire. Tenendo sempre la nostra bussola orientata verso il modello del Ps europeo – ha detto il consigliere regionale – pensiamo ad una “gamba” e non una “gambetta” in grado di ridare quello smalto autenticamente riformista ed innovatore che il Pd lucano e nazionale hanno perso da troppo tempo. Nel ribadire che “il passo indietro, per quanto mi riguarda, l’ho già fatto, immaginando un ruolo personale diverso”, Vita ha indicato il traguardo ravvicinato del percorso: a fine agosto in una piazza della città di Potenza saranno chiamati a raccolta tutti i socialisti che sono stati attratti dalla missione, “tutta lucana”, sicuramente difficile ma non proibitiva di innovazione pura per la Giunta e il Consiglio Regionali che verranno. Con essi ci saranno quanti vorranno condividere la missione. Sarà quella di Potenza l’occasione per presentare un “manifesto”, che è in fase di definizione, con un apporto di idee e progetti che va al di là dei socialisti. Le tre domande “classiche” che Archimede Leccese (segretario cittadino di Potenza) si è ed ha posto racchiudono la strategia: chi siamo (“la passione e la cultura nella sala consiliare montalbanese lo hanno espresso”), dove andiamo (“prima di tutto un programma di sviluppo eco-sostenibile”), con chi (“il territorio e i bisogni delle comunità locali”).
Lug 20