Il programma di sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti ad amianto avviato nel 2006, riprenderà a pieno regime presso l’ospedale Madonna delle Grazie di Matera.
La Regione Basilicata assicurerà i finanziamenti necessari e interverrà di concerto con l’Azienda sanitaria di Matera, anche per risolvere eventuali problemi di ordine burocratico.
Lo ha assicurato il dirigente generale della Direzione generale per la Salute e le Politiche della Persona della Regione Basilicata, Domenico Tripaldi, che oggi a Potenza ha incontrato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e dell’Associazione esposti amianto.
Presenti all’incontro, oltre a Tripaldi e a Michele Labianca, del Dipartimento Salute della Regione, Francescopaolo Lobuono, medico dell’Unità Operativa di Medicina del Lavoro ed Antinfortunistica sui luoghi di Lavoro dell’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera, che ha seguito il programma di sorveglianza sanitaria in questi anni, Angelo Vaccaro, Enzo Zuardi e Carmine Vaccaro in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil, Mario Murgia dell’Associazione esposti amianto e Andrea Di Giura, legale dell’associazione. Non ha potuto partecipare all’incontro per alcuni impegni concomitanti il direttore generale dell’Asm Sabrina Pulvirenti.
Il programma di sorveglianza sanitaria dei lavoratoti ex esposti all’amianto svolto presso l’ospedale di Matera ha interessato dal 2006 al 2019 circa 2.500 persone, con un protocollo d’avanguardia che ha permesso la diagnosi precoce di molte patologie legate all’esposizione all’amianto e ad altre sostanze cancerogene. Una analoga iniziativa è stata svolta anche presso l’ospedale San Carlo di Potenza. Si stima che la platea complessiva dei lavoratori ex esposti all’amianto possa essere di circa 10 mila unità, ma i numeri dovranno essere confermati dall’Inail, mentre fino al 31 dicembre 2021 sono stati individuati 652 casi di patologie correlate. Sindacati e Associazione esposti amianto hanno chiesto con forza la riattivazione del programma dell’Asm, sospeso nel 2019 e poi ripreso nel 2020 in forma parziale, che a loro parere dovrebbe essere esteso e diventare una attività ordinaria del Servizio sanitario regionale. Hanno chiesto inoltre alla Regione di Interloquire con l’Inail per aggiornare la banca dati relativa ai lavoratori a vario titolo esposti ai rischi sanitari per l’esposizione all’amianto e ad altre sostanze pericolose.
Tripaldi ha assicurato l’impegno della Regione in questo senso, un nuovo incontro con i rappresentanti dell’Asm sarà convocato a breve per una verifica delle attività messe in atto.