Spesa alimentare e intervento Ministro Lollobrigida al Meetin di Rimini, Consigliere regionale Leggieri (M5s): “Parole scandalose”. Di seguito la nota integrale.
Sono veramente scandalose le parole pronunciate da un ministro della Repubblica italiana che, intervenendo al meeting di Cl a Rimini, ha dichiarato testualmente che “in Italia i poveri mangiano meglio dei ricchi”. Secondo il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida le classi meno abbienti mangiano meglio dei ricchi perché acquistano direttamente dal produttore ad un prezzo più basso prodotti di qualità.
Forse il ministro in questione non sa che, tra i vari rincari di quest’ultimo anno, quello per i generi alimentariha colpito non solo l’Italia ma tutti i paesi dell’Unione Europea e le conseguenze sul potere d’acquisto nonché sul tenore di vita dei cittadini e delle famiglie sono pesanti, se pensiamo che sono 200mila coloro che non riceveranno più il Reddito di cittadinanza e che anche la condizione retributiva per i lavoratori è peggiorata.
Da una indagine di Federconsumatori, si evince che il salario medio annuo lordo dei lavoratori italiani a tempo pieno, nel 2021, con 29.400 euro, non solo è inferiore dello 0,6% rispetto al periodo pre-pandemia, ma risulta uno tra i più bassi in Europa, secondo solo a quello dei dipendenti spagnoli, che ammonta a 27.400 euro medi lordi. Francia e Germania mostrano un quadro migliore, rispettivamente con 40.100 e con 44.500 euro. E questo è dovuto soprattuttoalla molto più forte precarietà della forza lavoro occupata nel nostro Paese.
In Italia, la spesa alimentare incide sul reddito netto annuo per il 20,19%; segue la Spagna, con un impatto del 19,88%, quindi la Germania, con un impatto del 19,51%, e infine la Francia, con un’incidenza del 16,03%. Sono dati che evidenziano come gli incrementi su tali consumi indispensabili abbiano un impatto più marcato sui redditi meno elevati (dati Federconsumatori). Questo rende quanto mai necessaria e urgente l’adozione di misure di sostegno dei redditi delle famiglie, specialmente quelle meno abbienti; misure indispensabili per contrastare il progressivo aumento dei numeri già preoccupanti della povertà nel nostro Paese, dove gli italiani meno abbienti fanno fatica a fare la spesa.