In ordine alla spoliazione del territorio provinciale il presidente Stella sollecita nuovamente il Ministro Fornero.
“I provvedimenti emanati dal Governo, in ultimo il D.L. n. 188 del 5 novembre, in ordine alla soppressione, tra le altre, della provincia di Matera, stanno suscitando grave allarme sociale – si legge nella nota – in vasti strati della popolazione con conseguenti iniziative e mobilitazione a ogni livello. Domenica 11 novembre questa Amministrazione provinciale insieme al Comune di Matera ha convocato, in seduta congiunta, il Consiglio provinciale e i Consigli comunali di tutte le 31 comunità coinvolte.”
“Una iniziativa che ha raccolto la partecipazione di oltre 2000 persone che hanno ribadito, insieme alle istituzioni di tutta la Basilicata, la volontà di salvaguardare il diritto del territorio a rimanere provincia. Obiettivo difeso e sostenuto con forza dall’impegno di tutti i parlamentari lucani – prosegue Stella – che si stanno adoperando per il mantenimento delle due province, pena la realizzazione della Provincia unica più grande d’Italia che chiaramente ostacolerebbe l’obiettivo alla base del riordino delle province: la razionalizzazione della spesa pubblica. La questione preoccupa fortemente il nostro territorio proprio per la spoliazione che questo disegno ha già cominciato a realizzare. Presidi istituzionali cancellati, uffici “razionalizzati” e una provincia storica, sede di una città patrimonio Unesco, privata di una qualsiasi prospettiva di crescita. “
“Notizie negative di smantellamenti affollano la cronaca locale che, in ultimo, ha visto protagonista la città di Policoro minacciata della chiusura dello sportello Inps. Una ipotesi che determinerebbe la paralisi di pratiche importanti per tutto il territorio del Metapontino, arrecando danni alla cittadinanza e alla imprenditoria di una delle aree economicamente più valide del Materano.
Come abbiamo già avuto modo di evidenziare, l’accorpamento della nostra provincia a quella di Potenza – conclude Stella – inciderebbe negativamente su un complesso di situazioni a partire dalla perdita di servizi fondamentali per la vita della popolazione che pagherà questa decisione in prima persona.
Nella consapevolezza che saranno proprio le fasce più deboli delle comunità a venire penalizzate dalla riduzione della erogazione dei servizi, nell’esprimere solidarietà a tutti sindaci dei comuni penalizzati e, in special modo, al personale dipendente coinvolto, si auspica possa realizzarsi un ripensamento di politiche chiaramente lesive dei diritti dei lavoratori e dei cittadini.”