Dopo le continue divise di tutte le forze dell’ordine, indossate alternandole secondo la circostanza ed esibite come spot, non può passare inosservata l’esibizione ieri a Potenza del “baby poliziotto” alla manifestazione elettorale con il Ministro Salvini. Lo sostiene Aldo Di Giacomo, presidente di Una Nuova Italia-Basilicata, che aggiunge: in quella brutta messinscena che amareggia soprattutto chi la divisa la mette ogni giorno per andare a lavoro e per servire lo Stato c’è sicuramente la regia dei dirigenti locali della Lega. Forse pensando di superare in creatività il proprio “capitano” hanno voluto strafare senza porsi alcun problema, innanzitutto etico e morale, della strumentalizzazione di un bambino. Un comportamento che conferma come i candidati lucani della Lega, in mancanza di idee, possono solo aspirare a prendere voti in nome di Salvini. Si lascino i bambini giocare tra di loro (anche a guardie e ladri come nei nostri giochi di infanzia) e non fare i testimonial politici. Un brutto esempio di cosa la politica non deve fare magari per allontanare l’attenzione mediatica dai problemi veri della sicurezza dei cittadini. Perché – dice Di Giacomo – nonostante i continui richiami di Salvini ai protocolli di legalità, antiusura, ecc. in tutto il Paese si registra un incremento di reati tra i quali quelli più abominevoli come i femminicidi, le violenze contro donne, bambini ed anziani, quest’ultimi diventati vittime di truffe. Meno spot e più fatti tra cui reale presenza di forze dell’ordine nei centri storici, nei quartieri periferici e nelle contrade dove, come sanno bene i cittadini lucani, si ripetono furti e vandalismi.