Uno Statuto troppo sbilanciato a sinistra, elezione diretta del Presidente della Giunta regionale, maggiore lucanità, più territorialità e dare il giusto peso alla famiglia. Iniziativa popolare con maggiore riguardo per le petizioni
Le proposte di Fratelli d’Italia – Alleanza – nazionale illustrate nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamattina, presso la sede del Consiglio regionale della Basilicata, dai componenti il Comitato tecnico composto da giuristi ed economisti che hanno preso in esame i primi 43 articoli presentati dal presidente della prima Commissione consiliare (Affari istituzionali), Vito Santarsiero. Presidente del comitato il consigliere regionale, Gianni Rosa, coadiuvato da Gianfranco Blasi, Clemente Delli Colli, Luciano Petrullo, Giuseppe Giuzio, Sergio Carnevale, Maria Bonsera.
I componenti il comitato hanno analizzato la bozza statutaria e, per proprio conto, approfondito i vari aspetti della stessa. Proposti cambiamenti radicali, ponendo subito in risalto l’inopportunità di rivolgersi ad organismi terzi, in questo casi l’Issirfa, Istituto di studi sui sistemi regionali per la stesura del documento cardine della Regione.
“Dare in appalto l’atto politico per eccellenza della Regione – ha detto Delli Colli – significa due cose entrambi inaccettabili: avere un’idea contorta del Consiglio regionale che abdica ad un suo ruolo pregnante e ammettere l’incapacità di procedere alla stesura della Carta costituzionale nei suoi risvolti legislativi e politici. Tutto questo – ha sottolineato – senza contare i costi di una simile operazione”.
Il presidente Rosa ha parlato “di uno Statuto sbilanciato a sinistra e della necessità, quindi, di un bilanciamento che veda più territorio, più identità lucana, più famiglia e, soprattutto, più aperto a tutti i cittadini. Il recupero della lucanità – ha proseguito Rosa – deve essere improntato nell’ambito di un europeismo non certo di facciata. Nessuna pressione ideologica, quindi, ma una concezione ben definita che veda, oggi, una equiparazione delle varie espressioni politiche e della società civile”.
“Noi annunciamo – ha detto Rosa – di essere assolutamente d’accordo sulla elezione diretta del Presidente della Giunta, recuperando la forte concezione che il popolo viene prima dell’ente e dalla politica, al contrario di quanto si è fatto finora. Una regione che grazie ad una Statuto non inficiato da alcuna impronta partitica, risponda realmente ad esigenze riformatrici. Necessaria la creazione di una regione dell’Europa nel pieno rispetto della lucanità”
Delli Colli, ha ricordato che “una volta si parlava di una regione delimitata da quelle limitrofe, ora si parla di una entità territoriale delimitata dalle province di Potenza e Matera e questo non è certamente sintomo di uno sviluppo intelligente, anche se ultimamente si parla di ‘patria’ del territorio lucano, questo anche grazie allo sdoganamento del termine voluto dal presidente Napolitano. Identità della regione, dunque, in un europeismo intriso di principi di identità democratica. Regione non come ‘centro esponenziale’ così come dettato nella bozza statutaria, ma priva di velature burocratiche che evitano di tener conto dei tanti lucani che lavorano all’estero”.
Petrullo ha posto l’accento sull’aver “riscontrato una bozza statutaria simile a quella di tante altre regioni ed ha stigmatizzato il metodo adottato, ritenendo opportuno cassare interamente alcuni pezzi dello Statuto che pullulano, ancora una vota, del proliferare di organismi superflui. L’attività legislativa – ha detto – è politica allo stesso tempo ed il Consiglio deve recuperare le proprie peculiarità. Fondamentale l’iniziativa popolare, più importanza alle petizioni alle quali dare seguito tempestivamente. E ancora, gratuità della difesa civica e copertura per ogni legge regionale approvata”.
L’altro componente il comitato, Giuseppe Giuzio, si è occupato essenzialmente della materia riguardante i referendum. “Proposta la sostituzione dell’articolo 12 concernente il referendum abrogativo, tendendo, in tal modo – ha detto – ad armonizzare la disciplina dell’istituto, racchiudendo in una unica norma sia i limiti, sia i requisiti di validità. Di conseguenza vanno abrogati i successivi articoli 14, 15, 16 e 17. L’articolo 13 riguarda il referendum consultivo, mentre l’articolo 14 tiene nel debito conto l’interesse delle popolazioni per il referendum territoriale”.
Carnevale ha affermato “la necessità di considerare una programmazione rapida della stesura statutaria, ovvero adottare i tempi massimi del medio-periodo per ogni chiarimento e incisività delle scelte poliitico-legislative. Avviare una rivisitazione completa della bozza presentata – ha continuato – per giungere davvero a quei criteri di efficacia ed efficienza indispensali, anche, per l’organizzazione e le spese sostenute dai gruppi consiliari con la relativa giustificazione della spesa”.
Per Blasi “elemento fondamentale da non omettere è quello della sussidiarietà. Un apporto professionale e qualificato – ha specificato – per una occupazione reale. Uno Statuto fatto da volontari senza ulteriori aggravi di spesa sul bilancio regionale”.