Il consigliere del Gruppo misto ha illustrato, in una conferenza stampa,le proposte relative al rafforzamento delle norme sulla pari opportunità e al sistema elettorale. Presentata anche la pdl che mira al contenimento dei costi della politica.
“Siamo di fronte ad una ulteriore modifica dello Statuto che sta piegando le istituzioni alle esigenze e alle forze politiche della maggioranza”. Così ha esordito in conferenza stampa il consigliere regionale del Gruppo misto, esponente di Art. Uno Mdp, Giannino Romaniello riferendosi all’ultima modifica allo Statuto regionale approvatanello scorso mese di giugno che con l’art. 54 stabilisce che “nei casi di scioglimento del Consiglio regionale per impedimento permanente, morte o dimissioni volontarie del presidente della Giunta, le funzioni del presidente e della Giunta regionale sono prorogate sino alla proclamazione del nuovo presidente della Regione” e alla recente proposta di modifica dell’art.51 della carta statutaria d’iniziativa del Presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, che prevede la sospensione dalle funzioni di consigliere di chi è chiamato a svolgere la carica di assessore. “Non si può ammettere – ha affermato Romaniello – che il consigliere regionale chiamato a fare l’assessore sia sospeso: o si dimette e subentra un altro consigliere o assume entrambe le cariche di assessore e consigliere. Su questo punto siamo pronti a fare battaglia”.
“Questo comportamento del centro sinistra – ha proseguito l’esponente di Art. Uno Mdp–è sbagliato e mostra l’incapacità dell’attuale maggioranza che, invece, doveva lavorare meglio sulla garanzia della parità di genere, sulla forma di governo e sul tema del lavoro”.
Romaniello si è poi soffermato sulla sue proposte di modifica dello Statuto che mirano a dettare regole più stringenti in materia di parità di genere, a prevedere l’elezione indiretta del Presidente della Giunta e la così detta sfiducia costruttiva. “Si tratta – ha spiegato – di una soluzione finalizzata a rafforzare la stabilità del governo. Non si può pensare che 20 consiglieri non possono mandare a casa un presidente mentre un presidente può farlo con 20 consiglieri. Siamo di fronte ad uno squilibrio di potere. Con la proposta di modifica dell’art.53 prevediamo che ‘Il Consiglio può esprimere la sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta soltanto con l’elezione , a maggioranza assoluta, di un altro Presidente’”.
L’esponente di Art. Uno Mdpha poi illustrato la sua proposta di legge che mira a contenere i costi della politica. “Sono mesi che stiamo discutendo di una nostra proposta sulla riduzione dei costi della politica, un testo condiviso anche dai colleghi del M5s chenella Commissione consiliare competente puntualmente viene rinviato. Non è più sostenibile questo atteggiamento”. “La proposta di legge – ha spiegato – ha come obiettivo la riduzione dei costi della politica regionale attraverso la riduzione degli emolumenti dei consiglieri regionali, sia in relazione all’indennità di funzione che all’indennità di carica che passerebbe dagli attuali 6.600,00 euro a 5.010,00 mila euro con un risparmio annuo di 496.080,00 euro. Per quanto invece riguarda le indennità di funzione corrisposte ai consiglieri regionali, agli assessori e ai presidenti di Giunta e Consiglio, si propone un dimezzamento di ciascun importo, realizzando un risparmio di spesa annuo pari a circa 190 mila euro. Risparmi che prevediamo possano essere utilizzati a sostegno di politiche di inclusione per portatori di handicap con particolari patologie disabilitanti”.
Romaniello ha, infine, puntato il dito contro le scelte politiche della maggioranza di centro sinistra. “Questa legislatura dal punto di vista delle scelte strategiche fondamentali per la regione – ha detto – non ha dato risultati positivi, a partire dai temi ambientali fino alla politiche a sostegno delle fasce deboli. Sono trascorsi 7 anni da quando con De Filippo nel 2010 si è iniziato a parlare di reddito minimo d’inserimento e solo ora si vedono i primi risultati ma non sappiamo se dureranno più di tre mesi. I cittadini – ha concluso Romaniello – devono sapere che questo centro sinistra latita sulle politiche a favore delle fasce più deboli. Le scelte fatte sino ad oggi non sono condivisibili, occorre un cambio di passo con al centro i bisogni dei cittadini. Noi vogliamo una rigenerazione del centro sinistra. Se ci sono le condizioni siamo disponibili a dialogare con il Pd altrimenti siamo per una coalizione alternativa al Pd”.
Set 18