Il Consiglio regionale della Basilicata riunitosi in seduta straordinaria, in modalità telematica, in apertura di seduta ha ascoltato la comunicazione del presidente della Regione, Vito Bardi, sulla situazione dell’impianto Total sito in località “Tempa Rossa” a Corleto Perticara.
La richiesta di una seduta straordinaria dell’Assise regionale sulla questione era stata avanzata dai consiglieri regionali del M5s, Perrino, Carlucci e Leggieri e sottoscritta da altri consiglieri della minoranza a seguito di diversi eventi anomali (fiammate improvvise) verificatisi durante il mese di gennaio.
Dopo l’intervento di Bardi è seguito il dibattito nel quale sono intervenuti i consiglieri Perrino, Cifarelli, Pittella, Aliandro, Coviello e Braia.
“Avevamo richiesto – ha detto il consigliere del M5s, Gianni Perrino – la relazione della Total dopo i primi episodi ma non ci è ancora pervenuta ed è stato difficile capire cosa stava accadendo, nel frattempo sono intervenuti altri episodi e siamo in una situazione di working in progress per procedere ad altre richieste in merito alla sicurezza dell’impianto. Dopo la sanzione di 30.000 euro comminata alla Total abbiamo chiesto la determina che attendiamo, ma abbiamo capito che non si tratta del massimo che poteva essere applicato. Chiediamo entro quando avvenga la chiusura e, ancora, se dovesse avvenire qualcosa di più grave come bisogna procedere anche in virtù della difficoltà di reperire personale per la chiusura a causa del Covid. Dubbi ne restano e speriamo di avere i documenti richiesti anche attraverso l’istituzione di un sito sul portale della Regione che aggiorni i cittadini in tempo reale e nella massima trasparenza. Questo per non avere segnalazioni che languono mentre il quadro della situazione evolve rapidamente. Trascurare queste problematiche porta a criticità irreversibili. Vorremmo avere a nostra disposizione quanto di ufficiale e di scritto la Regione ha utilizzato per iniziare le procedure di chiusura e le modalità che hanno portato l’ufficio Compatibilità ambientale a portare ad una sanzione leggera che non ci lascia tranquilli”.
Il capogruppo del Pd, Roberto Cifarelli ha parlato di “relazione necessaria dopo gli eventi che hanno portato la Total a chiudere l’impianto. Mi domando a parti invertite cosa avrebbe detto o fatto l’assessore Rosa che quando era all’opposizione presentava su questi temi molte interrogazioni. Ma l’approccio del Pd è diverso e noi cerchiamo di capire cosa fare e non solo criticare. La trattativa con Total dal momento in cui si è insediata questa maggioranza è stata troppo frettolosa. Troppi contenziosi con le imprese e pochi controlli per verificare se le opere realizzate per l’impianto fossero a norma. Il principio di precauzione avrebbe dovuto spingere la Regione già prima ad assumere posizioni più forti, forse anche per come si sta concludendo questa fase nella quale Total, su richiesta, ma spontaneamente, decide di fermare l’impianto. Ho l’impressione che la Regione sia in soggezione rispetto a Total e non mostri sufficiente autorevolezza. Non mi sento molto tranquillo e avrei fatto prevalere principio di precauzione”.
“A chi mi ha preceduto dico che il futuro oltre che il presente non si costruisce mai attraverso una ricostruzione del passato poco onesto poco aderente alla realtà. Basti solo pensare e ricordare cosa accadde alla vigilia della Pasqua nel 2017”. Così il consigliere del Pd Marcello Pittella, sottolineando che “Diventa antipatico rincorrersi rispetto alle date e su ciò che è stato fatto o no. Chi non ha memoria e non vuole averne diventa difficile persuaderlo. Chi prova a mettere in campo la propria responsabilità lo faccia a prescindere se nel passato le cose sono state fatte bene o sono andate meno bene”. Rivolgendosi, poi, al presidente Bardi e all’assessore Rosa, Pittella ha chiesto di sapere se quando l’attuale maggioranza ha rilasciato l’autorizzazione all’esercizio provvisorio alla Total ci si è resi conto di aver ottenuto dalla società tutta la documentazione richiesta anche nel passato per la quale si poteva rilasciare l’autorizzazione in sicurezza”. Tanto – ha precisato Pittella – per ricordare che il precedente Governo regionale ha fatto resistenza quando molte cose, a partire dal punto 0, non sono state adempiute da Total”.
“Gli sforamenti ha detto Gianuario Aliandro (Lega) – hanno allarmato i cittadini e la Regione ha decretato lo stop dell’impianto e la società concessionaria consapevole della anomalia delle fiammate ha condiviso la richiesta. Ora si avviano operazioni tecniche per spegnare l’impianto in sicurezza che avverrà ad aprile. Sono incerti però i tempi che occorrono, ad impianto fermo, per evitare che si ripetano anomalie. Il Governo Bardi ha dimostrato, ancora una volta, che salute e ambiente sono valori inderogabili. Ha anteposto l’interesse della comunità a quelli economici, tutelando l’ambiente lucano e la salute dei cittadini, principi dimenticati per anni da passate legislature di sinistra appagati da clientelismo e favoritismi delle multinazionali del petrolio.Come previsto dall’accordo con Total le compensazioni continuano a maturare per la Regione. Un ruolo importante l’ha avuto l’Arpab. La nostra posizione sul tema petrolio è chiara: siamo favorevoli allo sviluppo in termini di occupazione e royalties ma non saremo mai disposti a pagare il prezzo di compromettere la salute dei cittadini e l’ambiente”.
“Considerato che all’attuale Governo richiede maggior rigore nel sanzionare, nell’intervenire in maniera drastica con provvedimenti, dobbiamo ricordare che durante la legislatura dell’Esecutivo che ci ha preceduto ci sono stati due procedimenti relativi a due disastri ambientali verificatisi presso il Cova di Viggiano. In quel caso il provvedimento fu disposto dall’autorità giudiziaria e anche lì qualcosa non funzionava in termini di controllo”. Lo ha dichiarato il consigliere Tommaso Coviello (Fdi), precisando che secondo lui “In questa fase non è il caso di ritornare sul tema delle compensazioni ambientali sottoscritte con Total per lo sfruttamento del giacimento di Gorgolione poichè ne abbiamo abbontemente parlato durante una seduta consiliare nel mese di settembre, nel 2019, durante la quale abbiamo dimostrato che le condizioni spuntate erano condizioni di favore. Questo per le ricadute dal punto di vista econmico. Se dobbiamo poi affrontare il tema legato alla tutela della salute che è di primaria importanza, abbiamo avuto modo di dimostrare che è un tema al quale teniamo, basti ricordare che abbiamo lottato sull’ipotesi del deposito di scorie sul territorio lucano. Dobbiamo ricordare ancora che il rigore lo abbiamo messo in campo anche imponendo a Total la revisone dell’impianto, la rivisitazione dell’azione di manutenzione al fine di diminuire le ripercussioni sulla salute dei cittadini, la sanzione e la fermata dell’impianto”.
Dopo aver sottolineato l’importanza dell’istanza avanzata dalle opposizioni (M5s Pd, Pl e Iv) tesa a portare al centro del dibattito di oggi tre temi importanti, Total, vaccini e Recovery fund, Luca Braia (Iv) ha precisato che negli ultimi mesi il Consiglio è stato spogliato della sua centralità. Su questi temi così delicati i cittadini hanno la necessità di avere informazioni per comprendere cosa accade. Io ricorderei alla maggioranza che la discussione sull’intesa Total non l’abbiamo fatta, abbiamo solo iniziato a parlarne, vi era un impegno collegiale a fare un ulteriore Consiglio sulle differenti modalità con le quali avete costruito l’intesa nel 2019 che, è bene ricordarlo, non aveva solo caratteri economici ma anche riflessi di caratere ambientale. Occorre solo riflettere con voi sul fatto che siamo di fronte ad un impianto, quello di Total, che per essere costruito ha impiegato 7, 8 anni e ha impiegato ben 6 mesi in più di quelli previsti dalla legge per andare in esercizio. 6 mesi di prove che sono diventati 12 mesi. Tutte le stagioni sono state affrontate primavera, estate, autunno, inverno. Voglio dirlo perché ancora non mi è chiaro se in questi 12 mesi la Regione prenderà un euro. In 12 mesi la Total doveva testare l’impianto in tutte le circostanze possibili. Sono sicuro che le autorizzazioni Aia siano state fatte in maniera corretta ma mi sembra un po’ strano che in tre mesi di attività ci siano state oltre 40 segnalazioni, e che alcuni problemi non sono stati segnalati in maniera opportuna. Dopo 12 mesi di esercizio e 2 mesi e mezzo di attività siamo nella condizione di imporre la chiusura dell’impianto, non si tratta di una concessione. Saremo sempre al vostro fianco quando ci sarà la difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini. Noi crediamo che le opporunità di un territorio devono essere utilizzate, sfruttate, ed è anche corretto continuarlo a fare ma mai in danno dei cittadini”. Rivolgendosi, poi, a Bardi e a Rosa, Braia ha chiesto di sapere se “Quello che è successo in questi tre mesi avrà un impatto. Se gli sforamenti genereranno anomalie sull’ambiente fatecelo sapere e fatecelo sapere qui in Consiglio, considerando così l’Assemblea luogo dei confronto e anche di decisione. Ricordando ciò faremo un buon servizio non solo al Consiglio ma ai cittadini della Basilicata”.
Ai lavori erano presenti i consiglieri Acito, Bellettieri e Piro (Fi), Aliandro e Cariello (Lega) Braia e Polese (Iv), Cifarelli e Pittella (Pd), Trerotola (Pl), Baldassarre, Coviello, Quarto e Vizziello (Fdi) Carlucci, Leggieri e Perrino (M5s).