“Esprimo soddisfazione per l’esito positivo dell’incontro tenutosi oggi presso la Prefettura di Matera per discutere dei lavori di completamento della strada statale Bradanica”.
Questo il commento del Capogruppo PD in consiglio Regionale, Roberto Cifarelli.
“All’incontro dove sono prevalsi il buon senso e la disponibilità di tutti, erano presenti – continua Cifarelli – anche il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, il Prefetto di Matera, l’impresa Aleandri, Anas, Confapi e i sindacati con i quali si è preso atto dell’accelerazione dei lavori di completamento della strada statale Bradanica messa in atto dall’impresa Aleandri e si è stabilito un nuovo incontro tra Anas e direzione lavori che definirà un conoprogramma dei lavori per il completamento della strada e determinerà la riassunzione dei lavoratori i cui contratti erano scaduti a dicembre 2014”.
“Da parte mia – conclude il Capogruppo PD – continuerò a vigilare affinché gli accordi presi vengano mantenuti in modo da ottenere nel più breve tempo possibile il completamento di questa importante opera infrastrutturale ora più che mai necessaria in vista di Matera 2019”.
BRADANICA: CASTELLUCCIO (FI), TRA LE PRIME 15 GRANDI INCOMPIUTE D’ITALIA
Non so, francamente, di cosa possa dirsi soddisfatto il capogruppo del Pd Cifarelli rispetto al dato certificato dal Ministero alle Infrastrutture che la statale Bradanica, con oltre 40 anni di storia alle spalle, è tra le prime 15 opere pubbliche in Italia che hanno accumulato il maggior numero di anni di ritardi e, tra l’altro, resteranno ancora incompiute per chi sa quanto tempo.
E’ il commento del consigliere regionale Paolo Castelluccio (Forza Italia) sui “non risultati” dell’ennesimo tavolo in Prefettura. Il capogruppo Pd in Regione ritiene che siano prevalsi il buon senso e la disponibilità solo perché l’impresa appaltatrice ha annunciato che nel giro di settimane riaprirà il cantiere. Troppo poco – aggiunge Castelluccio – semplicemente per ipotizzare una data di fine lavori cominciati, se qualcuno l’ha dimenticato, nel lontano 1975 e preceduti da qualche anno di progettazione ed approvazione dello stesso progetto. Del resto a smentire l’irresponsabile ottimismo di Cifarelli ci hanno già pensato i sindacati segnalando l’assenza da parte dell’Anas e dell’impresa di un cronoprogramma in grado di indicare almeno una tappa intermedia verso la consegna dei lavori e quindi di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali continuamente a rischio. La verità impietosa è che il gap infrastrutturale di Matera e del Materano si protrae nonostante il riconoscimento di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e i bisogni di collegamenti viari veloci delle imprese materane proiettate all’export.
Purtroppo – continua il consigliere di Fi – nell’anagrafe delle opere incompiute diffusa dal Ministero alle Infrastrutture la Bradanica non è un caso isolato e si trova in compagnia di almeno un’altra decina di situazioni di lavori pubblici piccoli o grandi che siano “incagliati” e che registrano ritardi di anni. Una situazione complessiva in Basilicata che riguarda 37 opere incompiute che necessitano di ben 34,3 milioni di euro. Tra quelli più gravi, il recupero delle unità abitative rientranti nel Contratto di Quartiere del Comune di Montescaglioso, con lavori realizzati al 5,69%, e sempre a Montescaglioso i lavori della scuola media fermi all’8,10%; la costruzione della rete idrica e fognante di Caprarico di Tursi ferma al 5,69%; i lavori di costruzione del cimitero in località Peschiera di Craco realizzati, per modo di dire, all’8,99%; la scuola media di Gorgoglione al 21,92%; il collettore fognario a Tursi in destra Pescogrosso con uno stato di avanzamento migliore, al 61,91% ma comunque inutilizzabile perché non ultimato. Si tratta di alcuni milioni di euro che sono attesi da imprese di costruzione e dai dipendenti delle stesse perché il comparto risente anche sul piano occupazionale oltre che imprenditoriale delle difficoltà finanziarie. Non si sottovaluti che la Corte dei Conti è intervenuta sui ritardi di pagamento alle imprese di costruzione e in genere a quelle che hanno svolto servizi per conto della Regione. E se si pensasse di utilizzare almeno una parte delle royalties ex card carburanti per questo problema?”.