I consiglieri comunali Augusto Toto e Mario Morelli di Fratelli d’Italia Matera in una nota rispondono al Movimento 5 Stelle di Matera e fanno chiarezza sulle motivazioni che hanno determinato lo stop del Superbonus da parte del Governo Meloni. Di seguito la nota integrale.
Al tracotante messaggio apparso sui social e a seguire il comunicato stampa del gruppo del Movimento Cinque Stelle di Matera sul tema del blocco della cessione dei crediti fiscali del Super Bonus e alla difficoltà dell’intero comparto edilizio rispondiamo che la situazione attuale è frutto delle scellerate e inadeguate capacità politiche dei governi precedenti.
Infatti ormai la tanto decantata misura del Super Bonus altro non era che una enciclopedia di circolari interpretative e correttive dell’Agenzia delle Entrate che hanno in questi anni posto in difficoltà gli operatori di mercato in modo particolare famiglie e imprese.
Intanto è giusto fare chiarezza su quanto previsto dal D.M. n. 11 in vigore dal 16.02.2023, l’unica novità introdotta prevista per tutti i bonus edilizi, è lo stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura, rimane la detrazione in dichiarazione dei redditi.
Le novità scattano solo ed esclusivamente per tutti i nuovi lavori a partire dal 16.02.2023 in poi, mentre non cambia nulla per gli interventi in corso di esecuzione e/o procedure aperte, per chi prima di questo termine ha presentata la CILA (comunicazione di inizio lavori), per chi ha già approvato la Delibera di Assemblea condominiale (per lavori condominiali), per quanto riguarda interventi che non richiedono documentazione preventiva i lavori la cosiddetta edilizia libera, i lavori devono essere partiti entro la prima metà del mese.
Inoltre il decreto interviene anche sulle pubbliche amministrazione, per evitare ulteriore impatti sui conti pubblici, scatta per loro il divieto di acquistare i crediti di imposta relativi ai bonus.
Le motivazioni sono legate alla necessità di mettere in sicurezza i conti pubblici, ad oggi si stima un ulteriore fardello a carico dello stato di oltre 110 miliardi (a nostro giudizio stima al ribasso), atto necessario, per noi obbligatorio da parte del governo per poter tenere i conti pubblici in regola (richiesto anche dall’Europa e PNNR).
Una bomba ad orologeria che avrebbe mandato sul lastrico i bilanci dello Stato, Regioni ed Enti Locali, a nostro parere era necessario fermarsi e ragionare su come migliorare il provvedimento, tant’è che nella giornata di domani il Governo ha convocato le associazioni di categoria per ascoltare le parti ed affrontare la questione.
La programmazione economica e gli investimenti di settore hanno necessità di essere fondate su un quadro normativo chiaro e stabile e suffragato dalla capacità del sistema finanziario di assorbire gli investimenti.
Innumerevoli sono le imprese in stato di difficoltà per le quali pur in possesso di crediti fiscali hanno difficoltà a garantire il pagamento dei contributi e imposte e costrette a attivare ulteriori linee di finanziamento a copertura dei debiti assunti per non incorrere nel blocco del Documento Unico di Regolarità Contributiva che è condizione non derogabile per poter esercire l’attività di impresa edile.
Presumibilmente se il sistema avesse funzionato, le imprese non si sarebbero trovate in questa situazione di stallo, visto che gli istituti di credito non erano più in grado di assorbire la grandissime richieste di cessione.
Tralasciando gli effetti indotti dell’aumento sproporzionato dei prezzi per i quali…. Tutto è gratis… tanto paga lo Stato… avvenimenti che hanno alterato in peggio il settore edilizio.
Del resto abbiamo rilevato computi metrici che portavano a quadri economici in cui per un isolamento a cappotto, cambio di infissi, caldaia e spese tecniche si arrivava spesso a importi paragonabili a interventi di demolizione e ricostruzione di interi edifici. Roba da non credere.
Serve responsabilità nell’affrontare i temi non leggiadre valutazioni con i soldi dello Stato come abbiamo assistito durante la pandemia ai bonus monopattini per risolvere il problema della mobilità, ai banchi a rotelle per risolvere il problema del distanziamento scolastico, al reddito di cittadinanza che avrebbe dovuto risolvere il problema occupazionale e della povertà e che invece ha posto in difficoltà imprese nel reperimento di manodopera e lasciando i percettori in perenne angoscia privi di un lavoro o di un reddito certo.
Agli amici stellati Materani che schiamazzano al lupo… al lupo…. E come sono soliti agire senza alcun approfondimento e studio, utilizzando solo spot per accaparrarsi un consenso che lascia il tempo che trova… gli diciamo serve responsibilità.
Noi abbiamo fiducia nella nostra leader Giorgia Meloni e nelle capacità del suo Governo di affrontare con determinazione e puntare a una soluzione delle problematiche avendo a cuore le sorti di famiglie e imprese.