“Domenica 19 luglio 1992la mafia colpì al cuore lo Stato, uccidendo il giudice Paolo Borsellino e i suoi cinque agenti di scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina”. Lo ricorda il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala che aggiunge: “Proprio nel giorno del ricordo della strage di Via D’Amelio, in maniera simbolica, invierò alla Prima Commissione Consiliare due proposte di legge per il contrasto e la promozione della legalità, frutto di un grande lavoro di squadra svolto in seno al Coordinamento delle Commissioni e degli Osservatori Regionali sul Contrasto della Criminalità Organizzata e la Promozione della Legalità, di cui sono Presidente, documenti che hanno raccolto la sensibilità dell’intera Assise regionale. Un’iniziativa che sono certo arriverà presto in porto e che vuole rappresentare un messaggio di speranza per la Basilicata, nel nome di chi, come Paolo Borsellino, ha pagato con la vita il suo impegno al servizio del Paese”.
“Il sacrificio di Paolo Borsellino, e dei suoi collaboratori – conclude il presidente Cicala -, spinga le istituzioni a lavorare in maniera sinergica contro ogni forma di malavita, nella consapevolezza cheè necessario favorire e accompagnare un cambiamento culturale, incentivando un dialogo costante soprattutto con il mondo dellascuola, per affermare il primato del diritto contro ogni forma di sopraffazione. Le Istituzioni sono chiamate ad intervenire con azioni concrete sul problema dell’occupazione e a favorire valori quali l’etica della responsabilità e della solidarietà, principi da riaffermare contro il clientelismo e l’illegalità, elementi sociali all’origine dell’organizzazione mafiosa”.