Le sanzioni europee che la Siria subisce da dodici anni sono un’enorme zavorra per gli aiuti umanitari, quanto mai necessari dopo il devastante terremoto che ha colpito la Siria settentrionale.
L’embargo provoca una serie di problemi: logistici, economici e sanitari, tra scarsità di mezzi di trasporto, assenza di voli internazionali e difficoltà di accesso in Siria anche dal Libano per le organizzazioni umanitarie.
Ad essere colpita è soprattutto la popolazione siriana, impoverita e vergognosamente umiliata a
dalle sanzioni che dal 9 maggio 2011 soffocano la popolazione e impediscono la ricostruzione di una terra martoriata.
Questo embargo sta vessando un popolo che ha combattuto strenuamente, e continua a combattere, il terrorismo jihadista. Sussiste, oltretutto, una palese ingerenza estera negli affari interni di una Nazione sovrana e indipendente, in barba al diritto internazionale e a quelli stessi diritti umani che, l’Occidente e l’Unione europea in primis, affermano di considerare inalienabili.