Riceviamo e pubblichiamo la nota del capogruppo di Forza Italia Michele Napoli: “Su Partecipate Regione è ora che la giunta si assuma le sue responsabilità”.
“Dopo che il Consiglio Regionale e in particolare il Presidente Pittella hanno preso atto della validità della mozione presentata in merito all’ “operazione partecipate” – che è bene tenere sempre in mente registrano debiti complessivi per 180 milioni di euro con un rapporto debito-patrimonio pari all’8,9%, un costo medio annuale per ciascuna unità di personale di 45.450 euro e spese di gestione (2013) di 22,3 milioni di euro – non ho avuto alcuna difficoltà ad accogliere la richiesta dello stesso Presidente Pittella di un rinvio. Non mi appassiona il dibattito “commissione d’indagine sì o no” quanto piuttosto che la Giunta Regionale, non sfuggendo ulteriormente dalle proprie responsabilità, si faccia carico della problematica che il gruppo Forza Italia ha sollevato. Una questione, che in verità ha registrato oggi unanime preoccupazione, da affrontare con la dovuta serietà ed attenzione altrimenti non si capirebbe e non avrebbe alcuna giustificazione il ricorso continuo a ripianare deficit di società, aziende, organismi partecipati dalla Regione e contemporaneamente cercare di reperire risorse da destinare a quanti sono in disagio economico. Per noi c’è una sola strada da percorrere: disboscare la giungla delle partecipazioni pubbliche, razionalizzare i costi delle società partecipate, interrompere i flussi finanziari tra Regione ed enti strumentali in modo da dismettere le partecipate e aprirsi al mercato erogando i servizi in regime di libera concorrenza secondo quanto prevede la legislazione statale. A richiedercelo è, come ci ricorda oggi lo studio Svimez “Spending review e divari regionali in Italia” il taglio della spesa pubblica che in percentuale del Pil sara’ nel corso del 2015 del 6,2% al Sud, piu’ del doppio del Centro-Nord (-2,9). In altri termini, i 791 euro che ogni cittadino del Mezzogiorno riceveva nel 2001 sono scesi nel 2012 a 334. Non ci sono soldi sufficienti per i servizi essenziali ai cittadini e pertanto ogni spreco va rigorosamente impedito”.