Summa (Spi Cgil): “Bardi continua a utilizzare le risorse dei lucani, in questo caso quelle del gas, come un proprio bancomat per fini elettorali. Il presidente non dimentichi che i lucani hanno dignità e buona memoria”. Di seguito la nota integrale.
“Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, continua a utilizzare le risorse dei lucani, in questo caso quelle del gas, come un proprio bancomat per fini elettorali”. Lo afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa. “Non solo – prosegue – con il bonus si sono sprecati 200 milioni di metri cubi di gas riconoscendo il benefico a chi non ne aveva bisogno, le cui risorse potevano essere utilizzate per lo sviluppo, l’innovazione e la sanità, riconoscendo la totale gratuità del gas ai redditi medi. Oggi si scopre che gas gratis non era e addirittura si arriva a mettere in atto una procedura di dubbia legittimità secondo la quale chi è a credito riceve subito il conguaglio e chi è a debito successivamente, naturalmente dopo le elezioni. Pacco, contropacco e contropaccotto. Bardi non dimentichi che i lucani hanno dignità e buona memoria”.
Summa ricorda come fin da subito la Cgil abbia espresso le proprie criticità e perplessità sulla legge relativa alle misure di compensazioni ambientali derivanti dalle estrazioni petrolifere, “sia per la mancanza di riferimento alle risorse complessive derivanti dalle compensazioni (200 milioni di metri cubi di gas) e sia sulla scelta di dare il gas gratis a tutti i lucani indistintamente dal reddito. Nello specifico non avevamo condiviso i criteri per il calcolo del bonus sulla bolletta, basato sui dati storici di consumo e che riguardano indistintamente tutte le fasce di reddito. La conseguenza è che allo stato attuale, con il nuovo disciplinare, a pagare saranno i cittadini, che si troveranno addebitate somme non pagate in quanto escluse dal calcolo delle bollette precedenti”.
Summa ribadisce pertanto che sia di fronte a “una misura sbagliata di intervento a pioggia, uno spreco di risorse che pregiudica il futuro dello sviluppo della nostra regione. La scelta sarebbe dovuta invece andare nella direzione di dare il gas gratis ai redditi medio bassi fino a 35mila euro e utilizzare le restanti risorse del gas per costituire un fondo per lo sviluppo e la transizione energetica, da investire nel welfare e nella sanità. Le risorse finanziarie derivanti dalla disponibilità di circa 200 milioni di metri cubi di gas all’anno sarebbero dovute essere vincolate a interventi strutturati di lungo periodo – conclude – in grado di generare benessere e occupazione nella nostra regione e soprattutto per evitare che i nostri giovani continuino a emigrare, investimenti infrastrutturali, materiali e immateriali tesi a migliorare i servizi del welfare, a sostenere e riconvertire settori produttivi e competenze a oggi in forte trasformazione e in crisi, a investire sulle comunità energetiche e sulle nuove fonti di energia alternativa”.