Summa (Spi Cgil Basilicata): “I dati sulla sanità lucana evidenziano quanto da anni denunciato
dalla Cgil sulle scelte sbagliate del governo regionale. Chiediamo all’assessore Latronico di aprire il confronto con le parti sociali”. Di seguito la nota integarle.
“I dati sulla sanità lucana evidenziano quanto da anni denunciato dalla Cgil sulle scelte sbagliate dell’allora presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella che, con la legge 2 del 2017, accorpò gli ospedali del territorio, Melfi, Villa d’Agri e Lagonegro, all’ospedale regionale San Carlo determinando così un pesante smantellamento della sanità territoriale. E la bocciatura del monitoraggio Lea sull’area dell’assistenza territoriale, evidenzia proprio l’ormai conclamata carenza dei servizi socio sanitari di prossimità ed il loro forte indebolimento sul territorio. A ciò si aggiungono i dati della mobilità passiva, che ormai hanno assunto una dimensione di tale entità che rischiano di compromettere qualsiasi azione di rilancio del nostro sistema sanitario. È evidente che il governo Bardi ha una responsabilità enorme, non solo per non aver dato seguito a nessuna delle azioni propagandate di rilancio della sanità lucana, ma anche per essere diventato il “maggiordomo” del presidente del Consiglio regionale che ogni giorno mette in atto incursioni nella sanità attraverso azioni che debordano dal suo ruolo istituzionale, solo tese ad occupare le postazioni di potere all’interno del sistema sanitario, generando ulteriore confusione che sicuramente non aiuta la sanità lucana a migliore la qualità dei servizi e il diritto alla cura. Per questo chiediamo all’assessore regionale alla Sanità Cosimo Latronico di aprire una fase di confronto e partecipazione per costruire la sanità del futuro e di prossimità, evitando di far scivolare la nostra sanità in una visione vecchia e feudataria che tanti guasti ha determinato”. Lo afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa.