Summa (Spi Cgil Basilicata): “Il pensionamento anticipato una beffa. La legge Fornero inasprita dalle legge di Bilancio, con conseguenze disastrose in una regione come la Basilicata dove è povero anche chi lavora e non potrà mai raggiungere la soglia minima”. Di seguito la nota integrale.
“La pensione anticipata a 64 anni approvata con un emendamento alla Finanziaria in commissione Bilancio alla Camera è una beffa, bisogna finirla con questa falsa narrazione che non rispetta i pensionati e le pensionate che sono il perno del welfare in questo Paese”. Lo afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata Angelo Summa, che spiega:”La pensione anticipata sarà possibile sommando pensione obbligatoria e complementare per raggiungere l’importo minimo che consente di andare in pensione,
che per legge deve essere pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale, cioè 1.600 euro al mese. In realtà quindi la legge Fornero non solo non verrà superata ma sarà addirittura peggiorata dal 2025. Al danno la beffa, perché di fatto la pensione anticipata sarà possibile se sarà lo stesso pensionato a pagarsela. E i requisiti per raggiungerla sono ulteriormente peggiorati: dal 2025, infatti, per coloro che utilizzeranno questa uscita non saranno più
necessari 20 anni, ma ne saranno richiesti 25 e dal 2030 addirittura 30, con un importo soglia che in
questo caso dovrà raggiungere 3,2 volte l’assegno sociale, ovvero 1.710 euro circa, 400 euro in più
rispetto all’importo soglia del 2022″.
Per Summa “è necessaria un’operazione verità su tutti i territori. Gli italiani devono sapere che gli emendamenti presentati dall’esecutivo alla legge di bilancio non solo non affrontano le disuguaglianze strutturali del sistema previdenziale italiano, ma certificano che nonostante
le promesse di superamento della legge Fornero, sarà questa l’unica norma con cui si potrà accedere al pensionamento oggi e in futuro. In due leggi di bilancio infatti l’esecutivo ha azzerato le poche e limitate flessibilità in uscita previste rispetto alla Fornero (Opzione
donna, Ape sociale e Quota 103) e prosegue sulla strada delle legge Monti – Fornero, senza alcun intervento strutturale per superarla. E ciò – è l’allarme di Summa – avrà conseguenze nefaste non solo sui pensionati di oggi ma anche su quelli di domani. In un
mercato del lavoro caratterizzato da salari bassi e carriere discontinue, soprattutto per le donne, la platea
di lavoratrici e lavoratori in grado di raggiungere l’importo soglia sarà minuscola. Uno scenario terrificante per una regione come la Basilicata, i cui giovani continuano ad emigrare e quelli che restano sono poveri nonostante un lavoro. D’altra parte che il governo non sia interessato a costruire un sistema
previdenziale equo lo dimostrano anche gli altri provvedimenti in materia contenuti nella legge di
bilancio, come quello addirittura offensivo dell’aumento della maggiorazione sociale di 8 euro al mese.
Servono interventi strutturali – conclude Summa – per garantire pensioni dignitose a chi ha svolto lavori faticosi e a chi ha retribuzioni basse, e per riconoscere il lavoro di cura. Bisogna affrontare l’emergenza salariale e lavorativa, che incide direttamente sulla sostenibilità”.