“Da regione riformatrice e, nonostante la piccola dimensione, da sempre benchmark per le riforme attuate negli anni precedenti in ambito sanitario, nella gestione delle risorse idriche e nella programmazione delle risorse comunitarie, oggi la Basilicata è diventata una realtà capovolta”. Lo afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa. “Ultima nella capacità di spesa e nell’ avvio delle azioni del nuovo ciclo di programmazione 21-27, nell’ offerta e nella prestazione dei servizi sanitari, è diventata una regione di predatori .
In quattro anni e mezzo – continua – il presidente Bardi è riuscito a cambiare, e in peggio, i connotati alla nostra regione. Chi si aspettava la “casa di vetro” di Turatiana memoria ha dovuto arrendersi alla realtà. E così oggi assistiamo increduli, ma non sbalorditi, ai conferimenti di incarichi avvenuti in pieno Ferragosto, già molto “chiacchierati” per le strane coincidenze emerse e che coinvolgono figli di assessori a cui sono stati affidati incarichi esterni.
Coincidenze che lasciano molte perplessità sulla trasparenza e sui criteri di scelta. Qualcuno definirebbe questo fenomeno come familismo amorale, che di sicuro non giova alla cultura della crescita territoriale, piuttosto ne favorisce un arretramento sociale ed economico. Fenomeno a cui il governatore Bardi ci ha abituato con le sue politiche, in barba alle norme della trasparenza e della separazione tra il potere politico e amministrativo.
In tutto questo – aggiunge Summa – fa ancora più rumore il silenzio degli organi di controllo. A partire dalla Corte dei Conti, la cui funzione è di grande rilevanza nel rispetto proprio dei vincoli amministrativi, della loro legittimità e dell’abuso della funzione politica. Reato, quello dell’abuso di ufficio, che per fortuna è ancora in vigore e un presidio a difesa della pubblica amministrazione.
Sarebbe lecito attendersi un intervento degli organi di controllo a conferma della regolarità di questi incarichi. Come da mesi, se non da anni, attendiamo chiarezza su alcune nomine, a nostro avviso in assenza di requisiti, di direttori generali dell’Ente regione e di Enti sub-regionali e non solo”.
Per Summa “la pubblica amministrazione dovrebbe essere una casa di vetro in cui gli atti e le nomine che si adottano dovrebbero essere cristalline. Diversamente c’è il rischio che si mini la credibilità della politica, che già non gode di buona salute, e la tenuta democratica, garantita proprio dai principi costituzionali.
Per questo occorre ripartire dai principi sanciti dalla nostra Costituzione, di cui la separazione tra i poteri costituisce un cardine fondamentale. Bisogna restituire alla funzione politica quella autorevolezza di misurarsi su valori e programmi e modelli di sviluppo, quali elementi centrali del confronto politico. È necessario – conclude – demandare alla funzione amministrativa il compito di attuare e gestire attraverso l’individuazione di obiettivi chiari e ben definiti, senza alcuna ingerenza da parte della politica”.