Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani: “A proposito del “nuovo mondo” e di questa “normalità” che ci sta narcotizzando”.
Di seguito la nota integrale.
Voglio iniziare questo mio intervento con tre citazioni, nella speranza che aiutino a comprendere in quale baratro stiamo precipitando e quanto questa emergenza sanitaria si stia traducendo in una autentica catastrofe per i diritti umani e in un ulteriore deterioramento della qualità delle nostre democrazie.
Il 18 agosto di quest’anno, Mark Lavie, intervenendo dalle colonne del Jerusalem Post, scriveva: “Non saremo in grado di sconfiggere il COVID, dovremo conviverci. Quindi, per capirci qualcosa, dobbiamo vedere le nostre vite come parte di un nuovo mondo in cui il COVID è una caratteristica permanente, in cui determinate misure e restrizioni diventano routine. Accettarlo è la chiave per la nostra salute, mentale oltre che fisica”.
Il 24 novembre, nella conferenza stampa di presentazione del decreto che ha introdotto il famigerato Super Green Pass, il premier Mario Draghi ci ha intrattenuto ci ha intrattenuto su questa nuova normalità fatta di “misure e restrizioni di routine”. Rispondendo a un giornalista de “La Stampa”, il nostro Presidente del Consiglio ha testualmente affermato: “È necessario che anche coloro che da oggi saranno oggetto di restrizioni possano tornare ad essere parte della società con tutti noi”.
Poche ore fa, il 27 novembre, il senatore a vita Mario Monti, intervenendo negli studi de La7, ha affermato che l’organizzazione del nostro mondo è “desueta” e, bontà sua, ha invocato “modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione”. Monti ha giustificato la richiesta di una limitazione della libertà di pensiero, di parola, del diritto di critica e di cronaca con uno stato di necessità collegato a una “guerra” in atto contro il virus e i virus che verranno.
A febbraio del 2020 dissi che occorreva stare attenti, perché la proclamata emergenza sanitaria avrebbe potuto determinare un aggravamento della pregressa emergenza democratica. Alla luce delle citazioni riportate, mi limito a chiedere a tutti se non sia il caso di chiedersi in che direzione ci stia portando questa vicenda Sarsco2.
Se come dice Mark Lavie dobbiamo convivere con il virus, questa convivenza forzata si tradurrà in uno stato d’emergenza permanente? Come sarà questo “nuovo mondo” di cui parla Lavie? Possiamo accettare da vaccinati o non vaccinati, credenti o atei, che un Presidente del Consiglio distingua gli italiani in civili o incivili, normali o anormali, in cittadini di serie A e di serie B, degni o indegni di far parte della società, in base all’accettazione o meno di un obbligo introdotto attraverso indecenti ricatti di Stato? Un obbligo a un trattamento sanitario – aggiungo – di dubbia efficacia, sicurezza e utilità.
Non è inquietante la pretesa di Mario Monti di istituire una sorta di Ministero della Verità di orwelliana memoria?
Come va interpretato il sostanziale silenzio dell’intero ceto dirigente italico che con l’eccezione di qualche presa di posizione si spera non da kamasutra della partitocrazia nulla ha da dire a chi propone di mettere sotto il controllo governativo l’informazione? Non vi inquieta la non remota possibilità di un governo delle tecnocrazie? Di quale scienza parla Mario Monti?
Davvero siete disposti ad ingoiare tutto questo senza batter ciglio?
Questo per non dire che la nuova normalità, il nuovo mondo con le sue routine emergenziali, viaggia a braccetto da 22 mesi con quell’attentato ai diritti politici del cittadino di cui parla l’art. 294 del codice penale.
Evidentemente al buon Monti tutto questo non basta e, accompagnato dalle paranze di Parenzo, vuole di più: più dosaggio, più somministrazione, più controllo.
Il tutto giustificato dalla guerra contro un nemico invisibile e in costante mutazione.
Ma sì, limitiamole queste libertà. Aboliamo la libertà di pensiero, il diritto di cronaca, di critica; sono arnesi incompatibili con la nuova “normalità”.
Intanto, a conferma che la guerra c’è, Cosenza 2.0 ci fa sapere che nelle prossime ore i Bersaglieri di stanza alla caserma “Luigi Settino”, armi in pugno e coltello tra i denti, presidieranno le vie della città calabrese “nell’ambito delle attività anti-covid”. I ben informati riferiscono che il virus già batte in ritirata. Sì, c’è una guerra, ma è quella sferrata contro lo Stato di diritto, i diritti umani, la Costituzione, il buon senso.