“L’Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni.
Il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri.
Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese.
La reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati.
Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone.
Noi siamo sicuri di una cosa: gli italiani e le italiane vogliono l’uguaglianza di tutte e di tutti.”
Anche la Basilicata si mobiliterà in nome della felicità… non permetteremo a nessuno di cancellare i nostri sogni e lotteremo per i nostri diritti. Il diritto alla felicità non ha sesso e non ha genere.
Sabato 23 gennaio 2016 dalle ore 17 in piazza Mario Pagano a Potenza è in programma la manifestazione “Svegliati Italia. E’ l’ora di essere civili”, prevista in molte piazze italiane. Il corteo dei diritti civili (a carattere regionale) partirà da piazza Mario Pagano e terminerà in Piazza Sedile con musica, letture, interventi.
Per info e adesioni scrivere mail a nadia.girardi@arcigay.it o sms a 3405685861
Prime adesioni
Nadia GIRARDI – Presidenta Arcigay Basilicata
Maria MURANTE – Coordinatrice regionale SeL Basilicata
Ottorino ARBIA – Presidente Arci Basilicata
Anna RUSSELLI – Flc Cgil Basilicata
Cinzia MARROCCOLI – Associazione Telefono Donna
Emilia SIMONETTI – docente, ex consigliera regionale
Cristiana COVIELLO – Ass.ne Siamo Fiori con le Spine
Elisa LARAIA – Comitato cittadinanza di genere
Angela LOMBARDI – Docente, ex deputata
Maria PISANI – Portavoce nazionale PSI
Angelo SUMMA – segretario regionale Cgil Basilicata
Antonella GIOSA – Vicepresidenta Arcigay Basilicata
Emanuele DE NICOLA – Fiom Cgil Basilicata
Maria Antonietta MAGGIO – Resp. Immigrazione Arci Basilicata
OK. Una risposta di grande civiltà. L’unica cosa che non mi torna e su cui sono molto scettico sono i bambini figli di due mamme (?) o di due papà (?). Per me tutti gli “Esseri Viventi” hanno per legge naturale/biologica un padre e una madre, poi ci sono gli orfani di padre e/o di madre. Anche i figli degli omosessuali hanno “naturalmente” un padre e una madre, ambedue i quali hanno il dovere di tutelare i propri figli e i loro diritti. Se poi strada facendo una coppia (uomo/donna) scopre che con l’uovo/spermatozoo in prestito si può mettere al mondo un nuovo essere vivente è la coppia di fatto, anche se non organizzata in famiglia, che deve dare risposte al nascituro. Ci sono poi i figli dei separati/divorziati con i loro diritti e spesso con le famiglie allargate. Ma in questo scenario già abbastanza articolato e complesso di società i figli di due femmine o di due maschi non Vi sembra che violino la legge naturale? A me sembra più civile non riconoscere i diritti per i cosiddetti bambini di due mamme e di due papà!