La quarta Commissione permanente del Consiglio regionale (Politica sociale) presieduta da Vito Giuzio (Pd) ha audito, su richiesta del consigliere regionale del Pd, Piero Lacorazza, il presidente dell’Avis regionale Rocco Monetta e il direttore del Centro regionale sangue del Dipartimento politiche della persona Giovanni Canitano, sulle problematiche relative ai tardivi rimborsi all’Avis regionale da parte della Regione Basilicata.
“Siamo – ha detto Monetta – in una situazione di grande criticità nonostante la disponibilità manifestata nella quotidiana opera di raccolta sangue ed emocomponenti che vede impegnate le circa sessanta sedi comunali sparse sul territorio regionale, nonché di trasporto di sangue nell’ambito regionale ed extraregionale che ha garantito un servizio puntuale e professionale. Noi lavoriamo per il pubblico e sosteniamo le nostre attività con i fondi pubblici. Quando questi vengono a mancare andiamo in difficoltà. Al 31 dicembre scorso nel nostro bilancio mancano circa 500 mila euro e non siamo più in grado di sostenere la spesa per il carburante né quella per gli stipendi dei circa 20 dipendenti. Inoltre non riusciamo più a garantire le spese per i medici e gli infermieri che lavorano nei fine settimana per garantire la raccolta sangue in regione. E proprio per il pagamento maturato e non evaso i medici e gli infermieri si rifiutano di operare e vengono cancellate le sedute di raccolta già calendarizzate e per le quali i volontari avevano già precedentemente attivato le procedure di chiamata dei donatori che all’ultimo momento si vedono costretti a non poter più donare. La stessa condizione è vissuta dai fornitori che ci sollecitano il pagamento delle loro fatture emesse per il materiale già consegnato ed utilizzato. Abbiamo dovuto dotarci di un sistema di qualità per il plasma per il quale abbiamo dovuto chiamare personale esterno. L’ottanta per cento del fabbisogno di sangue della regione è garantito dall’Avis e solo a Potenza abbiamo circa 2.500 donatori. Insomma i ritardi nei pagamenti dovuti per gli stipendi e la conseguente anticipazione degli stessi e dei costi vivi relativi al trasporto ci mettono in una condizione di difficoltà economica cui oggi non riusciamo più a far fronte. Chiediamo la regolarità nel flusso di cassa a partire dai 10 mila euro mensili per il trasporto, per svolgere la nostra attività dal momento che dalla Regione al momento avanziamo oltre 200 mila euro e altri fondi avanziamo dall’Asp e dall’Asm. Abbiamo scritto una lettera al presidente della Giunta e all’assessore alla Sanità, ai quali più volte abbiamo chiesto un incontro senza mai però ad oggi essere ricevuti, per comunicare loro che senza un immediato riscontro saremo costretti a dover sospendere il servizio a partire da lunedì prossimo 19 marzo”.
“Cerchiamo di essere solleciti sempre con i pagamenti – ha detto Canitano – ma purtroppo le problematiche si ripropongono sempre ad inizio anno e ora dobbiamo all’Avis la seconda metà del semestre 2017. Non avendo approvato il bilancio abbiamo qualche difficoltà nei pagamenti. La convenzione prevede che la Regione dia 10 mila euro al mese per la quota relativa al percorso chilometrico conguagliato ogni sei mesi. E’ già all’ordine del giorno della prossima riunione della Giunta regionale la delibera relativa al progetto per la qualità dei servizi trasfusionali e di raccolta. E’ stato accolto il progetto Avis e Fidas per una spesa di 95 mila euro. Nel frattempo si sta lavorando alla gara per il trasporto del sangue”.
Nel corso della riunione il presidente Giuzio ha comunicato la disponibilità da parte dell’assessorato alle Politiche della Persona ad incontrare l’Avis per giovedì prossimo con l’obiettivo di affrontare le problematiche sollevate dall’associazione. Nella breve discussione che è seguita sono intervenuti i consiglieri Romaniello, Galante, Perrino, Napoli e Lacorazza.
Ai lavori della Commissione hanno partecipato, oltre al presidente Giuzio (Pd), i consiglieri Lacorazza (Pd), Romaniello e Pace (Gm), Galante (Ri), Bochicchio (Psi), Perrino (M5s), Soranno (Pp), Benedetto e Napoli.