Nicola Ricciardi, avvocato tributarista e Presidente associazione “Fisco e Territorio – Azione Lucania”, in una nota esprime alcune riflessioni dopo aver appreso dall’assessore al bilancio del Comune di Matera che ka V Sezione del Consiglio di Stato ha accolto i ricorsi in appello proposti dal Comune di Matera avverso due distinte sentenze del Tar Basilicata che avevano bocciato la procedura di convalida messa in piedi dal Comune di Matera per sanare la delibere di determinazione delle aliquote Tasi e Tari approvate il 30 luglio 2015 dal governo cittadino che si era appena insediato nel giugno 2015.
Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Canta vittoria Eustachio Quintano, Assessore al Bilancio del Comune di Matera, all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato: l’operato del Comune di Matera è legittimo. Non cantano tanto vittoria i cittadini della città dei Sassi, invece, costretti a pagare l’integrazione sulla TARI (la tassa sui rifiuti), richiesta a suo tempo. Pur senza entrare nel merito dei tecnicismi, sono doverosi alcuni chiarimenti.
In primo luogo, la sentenza del Consiglio di Stato stabilisce che la TARI chiesta dal Comune di Matera è legittima solo dal punto di vista amministrativo, ovvero sono legittime le delibere che l’hanno approvata. Non si è però espressa sull’aspetto tributario, sul merito cioè delle richieste fatte ai singoli cittadini che senza protestare hanno messo mani al portafoglio e saldato il “dovuto”.
Inoltrela sentenza fa riferimento alla tassa relativa all’anno 2015 e solo a quella: nulla è statodetto sulla TARI chiesta per l’anno 2017. Il Comune di Matera infattinei primi mesi del 2018ha inviatoai suoi cittadininuove richieste di pagamentoTARI relative all’anno 2017.Non ritenendo cioè sufficiente quanto chiesto (e regolarmene già pagato dai cittadini secondo le scadenze ordinarie), ha inviato loro una secondarichiesta di denaro, che ha chiamato“Avviso integrativo di pagamento”.
Ora, prescindendo dal come sia possibile che la Capitale Europea della Cultura 2019 non riesca a fare i conti e stabilire per tempo quale sia la TARI che cittadini devono pagare, nel caso specifico le richieste del Comune sono apparsetanto assurde da aver fatto quasi pensare a uno scherzo. E invece così non è: per chi non pagava, anzi, erano previste maggiorazioni e sanzioni, tutte cose che ormai conosciamo bene.
Per queste ragioni, l’Associazione Fisco e Territorio ha pubblicato sulla propria pagina Facebookun modulo di ricorsototalmente gratuito per opporsi alle richieste del Comune. Molti cittadini hanno scaricato il modulo e fatto ricorso, altri hannoinvece preferito pagare una tassa ingiustapurdi evitare le lungaggini di un procedimento tributario, anche perché in numerosi casi le richieste erano di importo molto ridotto.
Anche questo, temiamo, ha fatto parte di una strategia dell’Amministrazione Comunale che proprio quei ricorsi voleva evitare: invece di chiedere l’intera somma a chi la TARI non l’aveva pagata – cosa che richiedeva uno sforzo maggiore, quello appunto di “stanare” i contribuenti morosi – il Comune ha pensato bene di chiederne un poco a tutti, piccole somme a chi onestamente la TARI l’aveva già pagata. In questa maniera, il Comune otteneva lo stesso risultato, soddisfaceva le proprie casse, dimenticando però che chi non aveva pagato continuava a non pagare e chi aveva già pagato, continuava a farlo.
La partita, come si vede, è ancora lunga e, colpi di mercato estivo a parte, ancora tutta da giocare.
Non è ammissibile che in una città come Matera, possano verificarsi queste incongruenze e che si risolvono con stratagemmi atti a confondere le idee dei materani ed a far torcere il muso ai componenti il Consiglio di Stato. La previsione di un Bilancio comunale, non è come fare un pronostico al Totocalcio. Apprezzo l’iniziativa dell’Associazione Fisco e Territorio, alla quale mi associo, e spero che si vada fino in fondo e che si arrivi a considerare i materani delle persone e non dei numeri.
nino silecchia