Leonardo Rocco Tauro, Coordinamento regionale di Fratelli d’Italia–AN Basilicata: “Anche nella piccola Cirigliano esistono metodi di dubbia legalita”. Di seguito la nota integrale
Davvero i Lucani pensano che l’arbitrio, il sopruso e il menefreghismo alberghi solamente nei grossi centri urbani, ove l’economia grassa fa ruotare fatti e misfatti?
No, anche nei piccoli centri della nostra provincia di Matera, nel suo comune più piccolo, Cirigliano, si ravvisano tentativi di clientelismo sfacciato e arrogante.
Veniamo alla vicenda.
Un cittadino di questa comunità, presidente di una associazione che gestisce la piscina comunale, con regolare contratto stipulato tra comune e appunto associazione “Romeo Onlus”, con durata triennale 2016-2018, è figlio di un consigliere di opposizione, molto attento al controllo degli atti della casa comunale.
Dunque, una convenzione vigente e non scaduta.
Il 6 luglio scorso, una nota dell’ufficio tecnico di questo comune, a firma del suo responsabile, diffida il rappresentante legale della associazione all’apertura della stessa piscina, in virtù della Determinazione n. 66 del 5 luglio c.a., con convocazione presso la stessa struttura per il giorno 7 luglio, del rappresentante o suo delegato, per la restituzione della piscina al comune.
Il tutto apparentemente giustificato dalla mancata attivazione della struttura, cosa che non poteva avvenire attesa la mancanza degli interventi straordinari (sistemazione di un filtro per la purificazione dell’acqua) a carico dello stesso ente appaltante, il Comune, come da accordo tre la parti in questione il 13 giugno 2017.
Lavori che il predetto Comune, proprietario della piscina, avrebbe dovuto effettuare entro il 30 giugno, data di apertura al pubblico della struttura sportiva.
Insomma, l’amministrazione comunale di Cirigliano prima concorda che avrebbe fatto esso stesso gli interventi e poi contesta alla associazione che gestisce l’impianto la mancata partenza dello stesso.
Insomma una situazione kafkiana tra le colline materane, non a Praga.
Ma si può arrivare a tanto e in spregio di ogni norma e legge?
Si possono colpire i congiunti di rappresentanti del popolo solo per colpire l’opposizione?
Nemmeno nelle repubbliche delle banane (con tutto il rispetto delle popolazione del centro-america) avvengano tali abusi.
Questa vicenda potrebbe finire nelle mani della magistratura, che certamente farebbe rispettare la legge anche nel paese meno numeroso per abitanti della provincia materana, ma pari per il rispetto che deve ricevere anche alla più grande megalopoli del mondo, evidentemente scambiato dai locali amministratori come zona franca per il mancato rispetto delle normi più basilari di una società civile.