La Sindaca del Comune di Pisticci durante la campagna elettorale dichiarava pubblicamente che “è mio compito contribuire ad elevare la qualità della vita di tutti nel rispetto della libertà, dell’onestà, della democrazia, ascoltando tutti”. A distanza di poco tempo le nobili parole del primo cittadino si sono trasformate in primitivi ed istintivi atteggiamenti di sopravvivenza amministrativa ridotti ad ordinanze sindacali per la rimozione di cartelloni striscioni e bandiere da tutti riconosciuti come espressione di libertà e di democrazia.La vicenda di Tavolo Verde Basilicata è a tutti nota. Come se non bastasse far rimuovere anche i manifesti in piazza Elettra a Marconia e a Pisticci, sia di Tavolo Verde Basilicata, sia della Lista dei Cittadini. In questo caso è il sindaco in persona che sguaiatamente consuma l’atto della rimozione. Qualche ora prima pubblicava sul suo profilo un post di altissimo livello politico –istituzionale da fare invidia ad uno dei tanti celeberrimi iscritti di Catone o di Cicerone; mancavano solo due note frasi:”Delenda Cartago” e “quousque tandem abutere,….patentia nostra?.” Ovviamente il lettore comprende l’ironia. Chi ha letto il post della Sindaca sicuramente avrà compreso che è l’espressione di un disorientamento politico che il primo cittadino vive forse anche a causa di quanto sta succedendo nei palazzi romani fra Di Maio e Salvini. Probabilmente è anche il risultato di una limitata coscienza del diritto, che causa molti mali compreso quello di tendere verso atti diffamatori e verso l’uso di termini di mussoliniana memoria. Tuttavia i dirigenti di Tavolo Verde Basilicata invitano la Sindaca ad un pubblico confronto per entrare nel merito delle questioni politico amministrative sollevate attraverso dichiarazioni, atti amministrativi e manifesti pubblici. Nel caso potremmo verificare in quale animo alberga la viltà e sotto quale bandiera vi è coerenza, competenza ,onesta e coscienza democratica. I dirigenti di Tavolo Verde Puglia e Basilicata invitano le forze politiche, sociali e le associazioni culturali a difendere il diritto di espressione.