Un centinaio di persone hanno partecipato a un presidio organizzato nel pomeriggio, a Potenza, in piazza Mario Pagano, davanti alla sede della Prefettura, per chiedere maggiore sicurezza in città e il blocco degli arrivi di nuovi migranti. La manifestazione è stata organizzata in seguito all’arresto avvenuto nella mattinata di martedì 6 settembre di un giovane di 20 anni originario della Guinea e in Italia come “richiedente protezione per motivi umanitari”, accusato di violenza sessuale ai danni di una donna aggredita nell’androne di un palazzo, nel centro storico di Potenza. E’ in corso nel pomeriggio l’interrogatorio di garanzia del giovane migrante arrestato. I manifestanti hanno chiesto un incontro in Prefettura hanno distribuito un volantino in cui il Comitato di cittadini per la sicurezza di Potenza lancia un appello per la sicurezza e per il “blocco dei nuovi arrivi di migranti”. In particolare la coordinatrice del movimento, Maria Luisa Bonomo sottolinea che “bisogna rispettare le regole dello Stato e del vivere civile, e noi non vogliamo più subire questo scellerato e affaristico metodo di accoglienza, con proposte dilavori socialmente utili per i migranti mentre ai nostri giovani si propongono solo corsi di formazione”. Diverse le posizioni politiche espresse sulla vicenda.
Per Donato Ramunno, dirigente nazionale di Fdi, “questa città oggi è un bivacco e queste vicende non devono piu’ accadere”, mentre per il coordinatore regionale del Movimento nazionale per la sovranità (Mns), Antonio Tisci, “la Basilicata è diventata il
luogo dell’esperimento sociale della sostituzione etnica”.
Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani e membro della Presidenza del Prntt, commenta la manifestazione convocata da MNS e FDI a Potenza dopo il tentato stupro, per fortuna non riuscito, da parte di un migrante della Nuova Guinea nel palazzo di centro storico di Potenza nei confronti di una signora. Di seguito la nota integrale.
Uno stupro è un crimine abominevole e credo che il sottolinearlo sia addirittura pleonastico. Vorrei anch’io città più sicure e periferie non abbandonate a se stesse. Di certo non faccio il tifo per criminali e stupratori. E’ necessario dirlo? Lo do per scontato. Ma tutto questo cosa c’entra con i contenuti della manifestazione convocata da MNS e FDI a Potenza? Una manifestazione dall’evidente tenore razzista, dalla quale emerge l’eco di croci infuocate, cappucci bianchi e storie che vorremmo dimenticare per sempre. Quale messaggio vanno veicolando i vari Rosa, Tisci e Calderoli? Cosa ci stanno dicendo con i loro puerili: “E se fosse stata tua madre? E se si fosse trattato di tua sorella?”. Volete sapere cosa avrei fatto? Avrei chiesto che il colpevole o i colpevoli venissero perseguiti e condannati. Ecco cosa avrei fatto. Ma ripeto: tutta sta cagnara cosa c’entra con il taglio che è stato dato a questa manifestazione, propagandata, da alcuni partecipanti, attraverso la diffusione in rete di un manifesto in cui si vede un uomo di colore che aggredisce una donna bionda e bianca? Un ex consigliere regionale, Antonio Tisci, ha scritto amenità quali “O stai con gli stupratori o stai contro di loro”. Direi che il gioco è fin troppo scoperto. Lo stupro è solo un pretesto per andare a parare altrove. Analizziamo la frase di Tisci e qualcuno provi a spiegarmene il senso. Per caso in Italia esiste un partito pro stupro? No, un partito così non esiste. In compenso esistono gruppi e partiti che cavalcano paure e cronaca nera per guadagnare un pugno di voti. Esistono, ahinoi, rigurgiti nazionalisti, atteggiamenti da nazistucci da suburra e gente che urla “spero che ti violentino” a qualche donna che dissente dai contenuti della manifestazione. La verità è che da questa storia, da questa brutta storia di Potenza, da questo episodio di cronaca nera che ha coinvolto una donna, a cui va tutta la mia solidarietà, va emergendo l’eco di storie antiche che nulla potranno portare di buono. A leggere le dichiarazioni sulle sostituzioni etniche fatte dal Consigliere Rosa verrebbe da citare la Arendt e la banalità del male. In un clima così, ragionare di flussi migratori e del come affrontare un problema gigantesco, che diventa dramma e morte e spesso lotta tra poveri indotta, diventa difficile.
Alessandro Pagliuca del comitato “Terra Nostra” di Melfi e Daniele Moramarco, portavoce di Fratelli d’Italia di Irsina in una nota esprimono alcune riflessioni dopo il tentato stupro da parte di un migrante nei confronti di una donna avvenuto a Potenza.
Pagliuca e Moramarco: “Melfi ed Irsina unite contro la violenza”
Terra Nostra Melfi e Frattelli d’Italia Irsina chiedono risposte concrete dopo i fatti di Potenza
Terra Nostra Melfi e Fratelli d’Italia Irsina, a seguito della violenza in pieno centro storico a Potenza chiedono ufficialmente alla Regione un gesto serio e concreto per fermare l’invasione. Le politiche volute dal Presidente Pittella atte ad accogliere chiunque si proponga di entrare sul territorio lucano si sono dimostrate purtroppo fallimentari, oltre che pericolose. Il mancato rispetto delle quote stabilite al Viminale sono un’ulteriore fallimento della giunta del centro-sinistra che per un pugno di voti ha deciso di svendere la Regione a trafficanti di uomini. Gravissima la mancata vicinanza delle istituzioni alla vittima della violenza, la quale ancora non ha ricevuto un segno da parte delle istituzioni regionali per quanto accaduto. “L’unico gesto e concreto che noi proponiamo-cosi Alessandro Pagliuca coordinatore di Terra Nostra Melfi e Daniele Moramarco coordinatore di Fratelli d’Italia Irsina in una nota congiunta- è quello di individuare e riconoscere tutti gli stranieri presenti nelle varie strutture dislocate sul territorio lucano e chiederne l’allontanamento di quelli irregolari, esattamente come prescrive la legge dello Stato”. Per Pagliuca e Moramarco “ l’accoglienza sconsiderata ed indiscriminata ha portato questi immigrati a pensare che l’Italia sia la loro America, con la differenza sostanziale che gli italiani in America lavoravano, loro invece vengono qui serviti e riveriti senza l’esigenza di trovarsi un lavoro e la colpa è di chi ha deciso di voler accogliere senza conoscerne né storia né fedina penale, con conseguenze che sarebbero potute essere tragiche, e qui vi è una gravissima responsabilità politica da parte della giunta Regionale di sinistra”
Subito forte è arrivata la risposta della città con la manifestazione di Piazza Prefettura che ha dimostrato ancora una volta che essere contro la violenza non è essere razzisti, ma è essere realisti. E con il sano realismo deve necessariamente incontrarsi la Giunta. Con questo va la nostra più totale ed incondizionata solidarietà alla vittima di una vile e vergognosa aggressione, con l’augurio di una pronta guarigione.