Tentato suicidio al Centro di Permanenza per i Rimpatri di Palazzo San Gervasio, intervento Consigliere regionali Araneo e Verri (M5s): “Ennesima dimostrazione della necessità di chiudere immediatamente questi centri”. Di seguito la nota integrale.
Siamo profondamente preoccupati per il tentato suicidio di ieri pomeriggio al Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR) di Palazzo San Gervasio, dove un migrante algerino ha tentato di togliersi la vita. Fortunatamente è stato soccorso in tempo, ma l’episodio ci fa riflettere ancora una volta sulla tragica realtà di questi centri. Non è alla fortuna né al caso che dobbiamo affidare la sopravvivenza delle persone.
Non è il primo episodio di questo tipo che si verifica a Palazzo San Gervasio. Il CPR ha già mostrato innumerevoli volte la sua natura disumana e inadeguata per l’accoglienza di persone vulnerabili, e ogni giorno che passa senza un cambiamento è una vergogna per la nostra regione e per l’intero Paese. Ricordiamo tutti il controverso caso di Oussama Belmaan, il diciannovenne che il 5 agosto scorso ha perso la vita proprio nel CPR di Palazzo e di un altro tentato suicidio a Novembre 2024, anche in questo caso sventato da un compagno.
Non possiamo continuare ad ignorare il dolore e la sofferenza di chi, già segnato da esperienze traumatiche, è costretto a vivere in condizioni che mettono a rischio la vita stessa.
Solo alcune settimane fa l’europarlamentare Danilo Della Valle ha effettuato una visita ispettiva presso il CPR di Palazzo San Gervasio, constatando di persona le condizioni inaccettabili in cui sono trattenuti i migranti. La sua visita conferma quello che noi denunciamo da tempo: questi centri sono l’emblema un sistema che, piuttosto che tutelare i diritti delle persone, le espone a situazioni di ulteriore sofferenza.
Chiediamo a gran voce che si facciano finalmente i passi necessari per chiudere queste strutture e per rivedere l’intero sistema di accoglienza dei migranti. Non possiamo permettere che episodi del genere continuino a verificarsi. Le persone trattenute nei CPR devono avere un trattamento dignitoso e rispettoso dei loro diritti fondamentali.