Lo spopolamento si contrasta anche con la destinazione di alloggi del patrimonio immobiliare pubblico a carabinieri e famiglie, come è avvenuto ad Acerenza attraverso l’ottima iniziativa del sindaco Fernando Scattone, ma proprio perché oggi è la prima emergenza sociale della Basilicata, è necessario ora, prima che sia troppo tardi, realizzare progetti e programmi di più ampio respiro. Così Saverio Lamiranda, ad Terre di Aristeo, che aggiunge: ad Acerenza come in tutti i nostri borghi non c’è solo un vasto patrimonio immobiliare pubblico (caserme dismesse, palazzi e strutture civili abbandonate) ma soprattutto un vasto patrimonio immobiliare privato che può rappresentare l’opportunità per stoppare l’emorragia demografica e la fuga dei giovani. Una casa su tre è disabitata e quindi in stato di totale abbandono. Sono esattamente 94.809 le abitazioni «fantasma» (29,4 per cento del totale degli appartamenti. Voglio ricordare che per dare attuazione alla prima fase del Progetto Pilota per il Ripopolamento e la Rigenerazione dei Borghi Lucani abbiamo deciso, di intesa con i sindaci, di partire proprio da Acerenza e Forenza (oltre a coinvolgere Vaglio, Barile e Rionero). Il programma prevede nello specifico la realizzazione di 200 camere ad Acerenza, Forenza e Vaglio (100 camere a Barile e Rionero). Per noi l’obiettivo prioritario – che auspichiamo lo diventi per la nuova legislatura regionale con la scelta che i lucani sono chiamati a fare a breve – è arginare la desertificazione dei nostri Paesi che ha raggiunto livelli di esasperazione assoluta. Le proposte avanzate da Terre di Aristeo costituiscono condizione essenziale per poter contribuire al progresso delle Comunità locali ed alla rigenerazione dei Borghi. Il valore degli investimenti pubblico-privati preventivati relativi alle unità abitative (categoria quattro-cinque stelle) è superiore ai 250 milioni di euro circa, oltre ai costi destinati alle attività annesse di animazione e formazione. Gli interventi programmati vanno nella direzione di sostenere la realizzazione delle “Destinazioni Turistiche” strutturate e organizzate per territori omogenei nell’ambito delle 5 Comunità Turistiche Integrate (C.T.I.) proposte dal Distretto quale “elemento innovativo, identitario e di destinazione, dal punto di vista ambientale, culturale, energetico e antropologico di una Comunità Locale attraverso il coinvolgimento delle sue diverse espressioni civili, economiche, sociali, religiose e istituzionali”. Questo significa – precisa Lamiranda – che gli investimenti di Acerenza e Forenza interessano anche i comuni di Maschito, Genzano di Lucania, Cancellara, Pietragalla, Palazzo S.Gervasio, Tolve (destinazione turistica “Dei Templari”). In attesa di un’interlocuzione con la Giunta Regionale, che sinora non ha dato ancora risposta alle nostre sollecitazioni, abbiamo aperto una nuova interlocuzione con il Governo. Un Tavolo tecnico al Ministero del Turismo è stato convocato per il 4 aprile prossimo in risposta alla richiesta dell’Assemblea dei Distretti Turistici del Sud che si è tenuta a Potenza e che ha denunciato la inoperatività della Legge 106/2014, “concausa degli ulteriori e gravi pregiudizi in danno delle imprese e delle Comunità territoriali, specialmente quelle del Sud”. E’ a dir poco singolare che Terre di Aristeo nell’attuale fase di presentazione dell’Accordo di Sviluppo è considerato un esempio per tutti i Distretti ma non trova attenzione a livello regionale.
Mar 23