L’audizione in terza Commissione (Attività produttive, Ambiente, territorio) del Consiglio regionale, presieduta da Piergiorgio Quarto, dell’Amministratore delegato del Distretto di Turismo Rurale “Terre di Aristeo”, Saverio Lamiranda e di Maddalena Elena Monaco, Coordinatrice di progetto, è stata l’occasione per fare il punto di attuazione del progetto pilota denominato “le Terre di Aristeo in Basilicata. Il turismo esperienziale di comunità: un progetto pilota per il ripopolamento e la rigenerazione dei borghi lucani”. Gli investimenti privati finalizzati ad accrescere la ricettività nei borghi, che resta una priorità per incrementare l’attrazione turistica – ha riferito Lamiranda – hanno già superato quota 500 unità abitative. Per alcune centinaia di milioni di euro.
“Il progetto ‘Terre di Aristeo in Basilicata’ – hanno spiegato Lamiranda e Monaco – fa leva sui punti di forza del territorio, per organizzarli e valorizzarli al massimo; e va a cogliere le opportunità esistenti per ridurre i punti di debolezza, fronteggiare le minacce, individuare e formare le competenze mancanti. Fondamentale per il successo del progetto è la collaborazione tra pubblico e privato. ‘Terre di Aristeo in Basilicata’ è un progetto di ‘ripopolamento e rigenerazione’ che punta a far crescere il territorio nel suo complesso mettendo in moto meccanismi virtuosi di sviluppo economico, produttivo e sociale. Il progetto intende promuovere e sostenere una diversa forma di turismo (più lenta e sostenibile), in grado di soddisfare in Basilicata le esigenze dei turisti interessati al viaggio come occasione per stare bene e momento di crescita personale. Un viaggio fatto di nuove conoscenze e nuove esperienze, che richiedono più tempo per essere vissute. Questo è il ‘turismo esperienziale di comunità’ fatto di piccoli borghi, strutture familiari, sapori, tradizioni, cultura in un sistema logicamente organizzato, secondo le modalità dell’ospitalità diffusa, per un mercato internazionale ed interculturale. Il turismo nei Borghi rigenerati è la scelta strategica per fare della Basilicata un luogo di eccellenza dove far convivere compatibilità ambientale, produttiva e occupazionale, salvaguardare il territorio, la sua storia, le sue tradizioni, dimostrare di sapere essere ‘modernamente antichi’, di saper competere sul mercato nazionale ed internazionale senza svendere la nostra identità, utilizzare la tecnologia non per esserne asserviti, ma per metterla al servizio dell’uomo. Oggi la Basilicata attrae prevalentemente un turismo ‘mordi e fuggi e con limitata capacità di spesa’. È indispensabile superare rapidamente tale condizione. Per questo il progetto ‘Terre di Aristeo in Basilicata’ intende intercettare, promuovere e sviluppare tutti i diversi ‘turismi’ (culturale, religioso, sportivo, cicloturistico, digitale, scolastico, enogastronomico, musicale, cinematografico, museale, rurale, della formazione, dei matrimoni, del benessere e altri), ricercando e valorizzando le specificità di ognuno e l’unicità di ogni singola ‘area territoriale’ che dovrà poter essere riconosciuta come efficace ed armonica ‘destinazione turistica – C.T.I’., in cui stare bene, offrendo a ogni visitatore la propria esperienza di benessere all’interno dei Borghi rigenerati attraverso una ‘esperienza turistica di comunità’; far riconoscere le C.T.I. come “destinazioni turistiche organizzate” in grado, nella loro dimensione coordinata ed integrata, di far vivere emozioni e godere delle diverse eccellenze consentendo di prolungare la permanenza media ad almeno 4 notti; prolungare la stagione turistica almeno a 8 mesi l’anno; creare le condizioni per un turismo identitario di qualità, riconoscibile e capace di attrarre il pubblico nazionale e internazionale di tutti i livelli; attrarre (in aggiunta all’esistente) un turismo alto-spendente di fascia medio/alta, offrendo a tutti un’esperienza esclusiva di qualità, considerando comunque che il ‘turismo di comunità’ è, per definizione, una realtà inclusiva, adatta a tutte le tipologie di visitatori”.
Per Lamiranda “l’attenzione e la disponibilità espressa da tutti i consiglieri-commissari, in attesa di ulteriori passaggi istituzionali, sono gli elementi positivi per proseguire la cooperazione tra Distretto ed organi regionali”. “Il titolo di “città più accogliente del mondo” attribuito da Booking a Matera l’ha dimostrato: se vogliamo vincere la scommessa competitività-attrazione nei mercati internazionali, dobbiamo coinvolgere tutte le componenti di una Comunità. La “ricetta vincente” per il Distretto Turistico: “è la comunità, nelle sue diverse articolazioni, che deve sentirsi un unico e solidale operatore turistico (non è più tale solo l’albergo e il ristorante!). Per questo abbiamo proposto un “progetto Pilota integrato” capace di coinvolgere i diversi segmenti produttivi e sociali necessari per conseguire l’obiettivo prefissato. Una filiera completa e capace di cointeressare tutti i segmenti pubblici e privati, produttivi e di servizio (agricoltura, enogastronomia, artigianato ecc.). Per questo abbiamo ribadito con convinzione che il nostro turismo, il cui presupposto di successo è l’esistenza di un sistema produttivo efficace e prevalentemente locale, deve essere un turismo di comunità, con un obiettivo quantificabile e misurabile nei risultati, un’economia da Comunità Turistica e anche integrata, così come la definisce il protocollo d’Intesa sottoscritto con la Regione. Questo deve essere il primo obiettivo strategico di tutta la Regione insieme a tutte le comunità municipali coinvolte. A Matera Agorà 2018 – sottolinea Lamiranda – avevamo indicato come parametro di misura dei risultati che Aristeo avrebbe perseguito quello di aggiungere, alle presenze già in essere, 100.000 turisti in più”.