Dopo l’espulsione di Gianluigi Paragone il Movimento 5 Stelle continua a perdere pezzi. Nelle ultime ore è arrivato l’addio da parte del deputato materano Gianluca Rospi e di quello tarantino Nunzio Angiola.
Di seguito la nota del deputato materano Gianluca Rospi: “Lascio il Movimento 5 Stelle e passo al Gruppo Misto perché non è più tollerabile una gestione verticistica e oligarchica. In queste festività ho riflettuto tanto e, per svariate ragioni, in primis il non condividere la Manovra di Bilancio approvata di recente e la mancanza di collegialita’ nelle decisioni all’interno del gruppo, ho maturato l’idea di lasciare, con grande rammarico, il Movimento 5 Stelle. Manovra di Bilancio a parte, non è più tollerabile una gestione verticistica e oligarchica del Gruppo parlamentare con il risultato che ristrette minoranze decidono per la maggioranza; il M5S non vuole più dialogare, con la base che si limita a veicolare le scelte prese dall’alto senza piu’ essere portatrice di proposte. Oggi, con rammarico, ho consegnato al Presidente della Camera, Roberto Fico, la mia decisione di lasciare il gruppo parlamentare M5S e di approdare al Gruppo Misto, scelta che non è da ritenersi attinente a quella di altri colleghi parlamentari che in questi giorni stanno lasciando il Movimento. Non è un cambio di opinione ma la semplice presa d’atto di una chiusura del Movimento nei miei confronti. Lasciatemi dire anche che oggi ho l’impressione che nel Paese ci sia un atteggiamento passivo nei confronti del presente; un atteggiamento in grado di sgretolare uno dei pilastri del nostro stare insieme e del nostro modo di guardare al futuro. E’ come se si pretendesse di avere diritto a un domani migliore senza essere consapevoli che bisogna saperlo conquistare, costruendolo insieme e da protagonisti. Con questo spirito sono entrato in Parlamento il 4 marzo del 2018, rinunciando ad altri prestigiosi traguardi conquistati negli anni passati. Ed ancora più determinato di prima mi preme rassicurare i cittadini, i Vescovi e i sindaci del mio Collegio ai quali dico che continuerò nell’impegno preso come parlamentare della Repubblica Italiana, questa volta però dal Gruppo Misto”.
Con il deputato materano Gianluca Rospi va fuori dal Movimento 5 Stelle anche il deputato tarantino Nunzio Angiola. Di seguito la sua dichiarazione: “Manovra di Bilancio a parte, non è più tollerabile una gestione verticistica e oligarchica del Gruppo parlamentare con il risultato che ristrette minoranze decidono per la maggioranza; il M5S non vuole più dialogare, con la base che si limita a veicolare le scelte prese dall’alto senza piu’ essere portatrice di proposte. Oggi, con rammarico, ho consegnato al Presidente della Camera, Roberto Fico, la mia decisione di lasciare il gruppo parlamentare M5S e di approdare al Gruppo Misto, scelta che non è da ritenersi attinente a quella di altri colleghi parlamentari che in questi giorni stanno lasciando il Movimento. Non è un cambio di opinione ma la semplice presa d’atto di una chiusura del Movimento nei miei confronti. “Lasciatemi dire anche che oggi ho l’impressione che nel Paese ci sia un atteggiamento passivo nei confronti del presente; un atteggiamento in grado di sgretolare uno dei pilastri del nostro stare insieme e del nostro modo di guardare al futuro. E’ come se si pretendesse di avere diritto a un domani migliore senza essere consapevoli che bisogna saperlo conquistare, costruendolo insieme e da protagonisti. Con questo spirito sono entrato in Parlamento il 4 marzo del 2018, rinunciando ad altri prestigiosi traguardi conquistati negli anni passati. Ed ancora più determinato di prima mi preme rassicurare i cittadini, i Vescovi e i sindaci del mio Collegio ai quali dico che continuerò nell’impegno preso come parlamentare della Repubblica Italiana, questa volta però dal Gruppo Misto”, conclude Rospi.
Nell’annunciare la sua uscita dal M5s, Angiola – professore universaritario che non aveva votato la legge di Bilancio – spiega che la decisione è stata presa con “grande rammarico” e attacca i vertici. Motivazioni simili a quelle di Rospi, eletto nell’uninominale in Basilicata, che parla di “gestione verticistica e oligarchica”del Movimento e di “ristrette minoranze decidono per la maggioranza”. Il M5s “non vuole più dialogare, con la base che si limita a veicolare le scelte prese dall’alto senza più essere portatrice di proposte”, ha aggiunto l’onorevole lucano che come l’altro collega è in ritardo con le restituzioni (rispettivamente di 4 e 3 mesi).
Il deputato tarantino spiega invece che il “dissenso non deriva da un mio personale cambiamento di opinioni, ma dalla presa d’atto che, chi più chi meno, i vertici del Movimento hanno preferito trincerarsi in una chiusura pregiudiziale nelle proprie granitiche convinzioni”. E precisa che la sua decisione “non è da porsi in connessione con quella di altri colleghi parlamentari, come Lorenzo Fioramonti”. Proprio all’ex ministro dell’Istruzione, il deputato tarantino aveva espresso “comprensione” e “solidarietà” quando aveva comunicato l’addio al M5s: “Fare le cose difficili è infatti dannatamente difficile – aveva spiegato citando Gianni Rodari – Ma imparare a farle è necessario. In certi casi, nella vita occorre fare un passo indietro, per farne poi due in avanti”.
Nel motivare il suo allontanamento dal M5s, ora, Angiola rimarca di aver “più volte denunciato scarsa collegialità e scarsa attenzione ai singoli parlamentari, sia come persone sia come professionisti, con tutte le conseguenze che ciò può comportare in termini di “visibilità” dei territori nelle scelte legislative e di governo”. E aggiunge: “Vorrei rassicurare i cittadini e i sindaci del mio Collegio elettorale. Il mio impegno per il Paese, il territorio murgiano e per l’università non si ferma qui, e non si fermerà mai”.
Meglio tenersi tutto lo stipendio in tasca che darlo a Casaleggio…..! È bello fare il deputato o il senatore…..una vera e propria cuccagna!