Giuseppe Potenza, DC-Libertas: a seguito dei gravissimi fatti terroristici in Tunisia e Francia occorre far prevalere il messaggio “vivere insieme e accettare diversità”.
Mentre sotto l’emozione dei gravissimi fatti terroristici in Tunisia e Francia l’immigrazione diventa la “prima paura” degli italiani – come conferma l’indagine Ipsos (per 4 italiani su dieci ) – e l’Unione europea fatica a trovare un vocabolario comune per rispondere alle tante sfide che premono da ogni parte (crisi economica, migrazioni, minacce alla sicurezza, xenofobia, pulsioni centrifughe e secessionismi…), per i cattolici deve prevalere il messaggio: “vivere insieme e accettare le diversità”. Le immagini di tv e giornali specie provenienti dalla Tunisia sono forti e rischiano di accrescere la tesi, già purtroppo molto diffusa, che l’immigrazione possa essere collegata al terrorismo. In questa circostanza le parole di monsignor Guy de Kérimel, vescovo di Grenoble-Vienne, ci aiutano a far prevalere la ragione: “Nessuna ideologia, nessuna religione può legittimare simili barbarie” con l’invito ad aprire alla fraternità e “scacciare dai cuori odio e violenze”. Le nostre società devono far fronte a sfide fondamentali e le Chiese e le religioni possono svolgere un ruolo importante nel promuovere la coesione sociale e colmare i divari. Per questo le azioni di accoglienza degli immigranti in Basilicata non devono trovare battute d’arresto. Già il recente dibattito in Consiglio ha toccato toni strumentali. Altra cosa è la lotta al fondamentalismo islamico e al terrorismo. Gli atti terroristici per quanto mostruosi possano essere, non riusciranno a minare la nostra fiducia a costruire relazioni di amicizia, comprensione e solidarietà tra i popoli delle due sponde del Mediterraneo. E specie in questa difficilissima fase storica di convivenza tra popoli è intollerabile ogni forma di speculazione politica sulla “prima paura” degli italiani. Domani la Messa domenicale diventi occasione per una riflessione oltre che per la preghiera a favore delle vittime e delle loro famiglie e per i cattolici laici impegnati in politica per riaffermare il principio che la politica non si lascia sopraffare dal terrore.