Prosegue il tour di incontri del sottosegretario De Filippo, insieme all’on. Maria Antezza, nel Materano per spiegare le ragioni del si al referendum del 4 dicembre. Lunedì 17 ottobre tappa a Gorgoglione.
La riforma costituzionale, tra l’altro, supera l’attuale frammentazione nella sanità e il diritto alla salute uscirà rafforzato sul piano delle garanzie di equità e uniformità dei livelli essenziali di assistenza sul territorio nazionale. L’attuale divario esistente tra i territori sul piano della qualità del sistema sanitario tenderà a ridursi, tenuto conto che sarà lo Stato a definire gli indirizzi generali, mentre le Regioni si occuperanno della programmazione e dell’organizzazione dei servizi. Per fare un esempio concreto, sarà lo Stato a decidere l’introduzione di una specifica innovazione all’interno del servizio sanitario, che così sarà a disposizione di tutti i pazienti e non soggetta alle scelte delle singole Regioni. Ne risulterà una riduzione dei costi e la garanzia di un servizio uguale per tutti. E’ quanto ha sottolineato il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo a Gorgoglione.
Molti pensano erroneamente che la riforma costituzionale non rappresenti una soluzione a 360 gradi dei problemi nei quali il nostro Paese versa ormai da decenni – spiega il sottosegretario – invece votando sì al referendum gli italiani potranno non solo garantire all’Italia un sistema istituzionale moderno e finalmente in linea con le nazioni più avanzate del mondo, ma anche permettere di sciogliere i nodi che impediscono di sbloccare situazioni delicate come avviene in sanità.
Con la modifica del Titolo V, verrebbe meno la cosiddetta legislazione concorrente tra Stato e Regioni. Si potrà ristabilire in questo modo un primato statale nelle decisioni di politica sanitaria, politica sociale e sicurezza alimentare ponendo fine alle derive federaliste che hanno portato in questi anni all’esplosione della spesa e all’acuirsi di quel gap storico tra Nord e Sud del Paese. Non ultimo, troverebbe così soluzione il problema legato al contenzioso tra Stato e Regioni, prosegue De Filippo.
I comitati “Sì per un’Italia in salute” – promossi dal sottosegretario di intesa conFederico Gelli, deputato e responsabile sanità Pd – sono composti da professionisti della sanità, in primo luogo medici e infermieri, che non possono non avere un approccio molto pragmatico nel presentare temi e argomenti che fanno parte del loro lavoro quotidiano. E così l’obiettivo che questi comitati si pongono è quello di spiegare agli operatori del settore, ma anche e soprattutto ai cittadini che potranno beneficiarne, che la vittoria del Sì al referendum potrà portare all’approvazione più rapida delle leggi anche in campo sanitario, grazie al superamento del bicameralismo perfetto, alla definizione di competenze e responsabilità specifiche, con il conseguente superamento del contenzioso tra Stato e Regioni che blocca lo sviluppo e fa crescere i costi del servizio sanitario, la riduzione del divario tra Nord e Sud e delle diseguaglianze tra i cittadini delle diverse Regioni.
I punti e i vantaggi che scaturiscono dalla riforma in caso di vittoria del SI sono stati evidenziati dalla deputata Maria Antezza: oltre ad evidenti vantaggi dal punto di vista finanziario con riduzione dei costi a carico dello Stato per il taglio dei fondi destinati ai gruppi parlamentari del Senato, stop a stipendi ed indennità oggi garantiti a 325 senatori in carica. Vogliamo – ha detto – il cambio di passo che potrebbe assicurare questa riforma al nostro Paese con la presenza di una sola Camera in grado di approvare in maniera molto più celere le leggi dello Stato.