“Salvini nel suo tour elettorale mischia la propaganda leghista a problemi seri di sicurezza dei cittadini che, invece, da Ministro al di sopra delle parti politiche, dovrebbe tenere ben distinti e distanti”. E’ quanto sostiene Rocco Perrone (Progressisti Basilicata). “A Scanzano Jonico, guarda caso a poche ore dall’istituzione da parte del Prefetto di Matera di una commissione per verificare il rischio di infiltrazioni mafiose, il leader leghista indossa il vestito di Ministro degli interni per un’azione che offende la coscienza democratica dei cittadini ed in primo luogo gli amministratori locali da sempre in prima fila contro la criminalità. Non si dimentichi che a Scanzano ci sono sindaci ed amministratori, un giornalista, agricoltori, cittadini, che hanno pagato direttamente l’impegno di lotta alla criminalità. Salvini parla di un “sospetto” a Scanzano da indagare e subito lo collega all’operazione antimafia attuata oggi a Palermo mettendo sullo stesso piano la mafia siciliana con la situazione del Metapontino. Il sospetto è magari sulla scelta della commissione di indagine in piena campagna elettorale e sulle modalità individuate. E’ un’operazione fortemente scorretta per strappare voti ai lucani che invece conoscono bene dove è annidata la criminalità e cosa fare per combatterla. Se qualche lucano avesse avuto ancora bisogno di prove, questa è solo l’ennesima dimostrazione che – dice Perrone – la propaganda demagogica e sovranista della Lega punta ad alimentare il sospetto, l’insicurezza, l’odio per il “diverso” (non italiano) per conquistare consensi attraverso la “pancia” degli elettori. E come non capire quel “prima di tutto i lucani” che in Veneto diventa “prima di tutto i veneti” e in Sardegna “prima di tutto i sardi”?.