Tribunale del riesame conferma divieto di dimora a Potenza per Marcello Pittella, Potenza (segretario regionale Dc-Libertas): “Non basta esprimere solidarietà e vicinanza a Pittella”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
In quello che è diventato un autentico scontro magistratura-politica non basta esprimere solidarietà e vicinanza al Presidente Marcello Pittella. Ogni cittadino, a prescindere dalla propria convinzione politica, deve rivendicare il diritto ad essere giudicato per la propria condotta senza retropensieri e pregiudizi. In gioco c’è la credibilità della democrazia e in questo caso dell’istituzione regionale. Piuttosto è accaduto quanto avevamo temuto mettendo in guardia la magistratura lucana dopo la sentenza della Cassazione da compiere forzature perché quella sentenza andava solo letta, interpretata e accompagnata da atti conseguenziali e soprattutto coerenti in linea con il pensiero espresso dai magistrati romani che hanno ritenuto “sproporzionato” il ricorso al divieto di dimora. A chi strumentalmente invoca la libertà della magistratura nel proprio operato va invece ricordato che il conflitto tra organi diversi della magistratura, perchè di questo si tratta, non aiuta a garantire certezza di diritto e al contrario alimenta la sfiducia nella magistratura e allontana dal voto acuendo quel solco che ha visto nelle precedenti regionali un lucano su due astenersi dal voto. Continuiamo a sostenere che non c’è indipendenza senza responsabilità, ma non c’è democrazia senza una magistratura realmente indipendente, che sappia esserlo non nell’esercizio di un privilegio che abiliti all’arbitrio, bensì di una garanzia che liberi dalla preoccupazione e dal timore e si declini nelle regole stringenti dell’interpretazione delle fonti multilivello. Per queste motivazioni siamo vicini a Pittella innanzitutto cittadino come gli altri al quale viene negato l’esercizio del diritto politico prima che quello di governo al quale non i magistrati ma gli elettori lo hanno voluto. Insistiamo: in queste ore gli attestati di solidarietà non sono più sufficienti. Ci rivolgiamo agli elettori lucani, ai cattolici impegnati in politica, perché diventino protagonisti di iniziative non contro una parte della magistratura ma per l’affermazione della verità e della legalità, ritornando alla politica attiva senza delegare. E rivolgiamo un appello a Pittella perché nonostante la legittima amarezza, il legittimo sconforto reagisca per non interrompere il servizio alle comunità locali. La nostra gente ha ancora bisogno di esempi di politica di servizio.