La decisione con la quale il Tribunale del Riesame di Potenza ha rigettato l’istanza presentata dai difensori del presidente Marcello Pittella è stata appresa “con forte rammarico e non senza sorpresa dalla Giunta regionale di Basilicata”, riunitasi oggi, per l’approvazione di alcuni “importanti provvedimenti, sotto la presidenza della vicepresidente Flavia Franconi”. “La recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione – è stato sottolineato dagli esponenti del governo lucano – lasciava prefigurare un esito diverso della tormentata vicenda giudiziaria che, dallo scorso 6 luglio, coinvolge il capo dell’esecutivo lucano. E pur nel rispetto che, doverosamente, si è tenuti a riservare alle decisioni della Magistratura, la Giunta regionale di Basilicata ha tenuto a rimarcare la propria solidarietà al presidente Pittella, nella convinzione di interpretare il suo pensiero, assicurando la piena funzionalità dell’Ente in una azione di governo tesa al perseguimento del bene comune”.
Il PD di Marsico Nuovo sulla vicenda giudiziaria del Presidente della Giunta Regionale di Basilicata, Marcello Pittella: “La lesione di un diritto costituzionale di un singolo cittadino diviene inevitabilmente un vulnus per tutti noi”.
Oggi più che mai occorre riflettere su una verità ineluttabile, su un’evidenza preoccupante per chi ha a cuore le sorti della democrazia: la certezza dei diritti garantiti dalla Costituzione purtroppo diventano una mera aspirazione.
Questo è quanto commentano il Segretario del Circolo PD di Marsico Nuovo, Remo Votta, i Consiglieri Comunali del PD, Luigi Coiro e Raffaele Votta e gli iscritti del suddetto Circolo, su quanto confermato dai Giudici del riesame di Potenza, questa mattina.
Nel caso che ha riguardato il Presidente Marcello Pittella, poi, sorge fondato il dubbio che la magistratura sia riuscita a produrre un’analisi critica delle sue erronee decisioni, sebbene il giudizio superiore della Corte di Cassazione, abbia fornito una serie numerosa e convincente di motivazioni contrarie ai provvedimenti assunti dalla Giustizia lucana.
Siamo in presenza di un disegno persecutorio precostituito? Vogliamo credere che non esista alcun pre-giudizio e, anche se esistesse, non lo sapremo mai.
Rimaniamo fermi nella certezza che la magistratura saprà risolvere in maniera definitiva e corretta l’intera vicenda ma a quale prezzo? Privando un cittadino di diritti costituzionali primari?
Se l’esito ultimo di questa pantomima dovesse essere questo, non potremmo non interrogarci sulla tenuta della convivenza democratica e sulla impossibilità di progettare il nostro futuro.
Perché sia chiaro che la lesione di un diritto costituzionale di un singolo cittadino diviene inevitabilmente un vulnus per tutti noi.
A prescindere dall’evidente “ingiustizia” (perché tanto pare) quello che ci preme “urlare a gran voce”,nei modi leciti e consentiti, è la vicinanza all’uomo Marcello Pittella, che comunque non ha bisogno dei nostri riconoscimenti, in quanto le sue qualità umane, amministrative e politiche sono ben note.
Naturalmente, questo significa che qualsiasi siano le sue decisioni, troverà sempre il nostro supporto.