L’assessore comunale di Policoro, Giovanni Trifoglio, risponde alle critiche contenute nell’articolo pubblicato su Facebook da Policoro Capitale a firma della coalizione Policoro Heraclea 2022. Di seguito la nota integrale.
“…. è sempre la solita storia: delegittimare gli avversari”
I miei figli poco fa mi hanno telefonato e chiesto, leggendo l’articolo pubblicato su facebook da Policoro Capitale, a firma della coalizione #policoroheracleia2022: ”Papà ma questa è la politica?”. Io ho risposto NO, questo non ha nulla a che fare con la politica che è servizio e rispetto delle istituzioni. Questo è solo livore e falsità. Ma ciò che mi meraviglia tuttavia è il travisamento di fatti, soltanto per fini personali e inspiegabili, che mettono in risalto una ricostruzione degli stessi che non ha alcun riferimento normativo né corrisponde al vero.
Gli autori dicono che nei giorni scorsi – precisamente il 13.10 (probabilmente si riferiscono ad una intervista che rilasciai sulla Gazzetta del Mezzogiorno) “solo a seguito delle nostre richieste” avrei espresso la mia preoccupazione per somme importanti (circa 12 mln di euro) di cui l’Ente è creditore. Ciò non risponde a verità in quanto il sottoscritto già nel 1° Consiglio Comunale del 31 luglio 2017 (vedi https://vimeo.com/227881605), nonché in un articolo apparso sul quotidiano dell’8/8/2017 dal titolo “Sono questi i conti del Comune” (riportato anche sulla Nuova Basilicata) aveva perfettamente fotografato la situazione creditoria del Comune di Policoro, e non certo perché da loro incalzato.
E’ stato proprio in sede consiliare (sede istituzionale) che avevo messo in evidenza la situazione complessiva creditoria del Comune di Policoro , e ciò avveniva pubblicamente dinanzi alla cittadinanza e non certo attraverso i social, o mediante blog portatori di idee altrui.
Fa specie sentire dagli autori di questo scritto, ed in particolare da chi tra questi dovrebbe essere garante della legge, che non solo non è alla ricerca di appigli legali, ma nemmeno delle fonti delle sue dichiarazioni. Gli basta apprendere tutto da un blog e riportarlo perché questo diventi provato.
Il sottoscritto è stato onorato di ricoprire la carica di Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Policoro dal 2012 al 2015, mentre da circa 15 anni (e non solo dal 2012 come invece riportato, probabilmente perché incapaci di leggere una visura camerale) ha ricoperto la carica di componente effettivo del collegio sindacale della società indebitata con il Comune (della quale io non ho mai fatto il nome non solo per una questione di privacy ma anche per il segreto professionale a cui sono tenuto).
Cosa significa (legalmente) essere “controllore” del Comune di Policoro e contemporaneamente “controllore” (e non come falsamente e strumentalmente riportato nello scritto “controllato”) della società debitrice del Comune? Il dovere come revisore dei conti del comune è quello di verificare che l’Ente riporti correttamente tutti i suoi crediti (residui attivi) in bilancio e che abbia attivato tutte le procedure di riscossione, anche coattiva, per recuperare i propri crediti, evitando che gli stessi possano prescriversi. Attività puntualmente espletata nei confronti di tutti i debitori per la quale posso con sicurezza affermare che l’Ente non ha (verso chiunque) crediti tributari che possano essere andati in prescrizione.
Nulla è stato pertanto sottaciuto agli atti ufficiali prodotti dall’Ufficio di Revisore dei Conti, nulla è stato sbandierato come forse si attendevano gli autori dell’articolo. Ho solo fatto il mio lavoro.
Ciò è tanto vero che il consigliere Gianni Di Pierri, in occasione del Consiglio Comunale per l’approvazione del bilancio consuntivo dell’esercizio finanziario 2014, sulla scorta della relazione del Collegio dei Revisori dei Conti da me presieduto, ha puntualmente criticato l’operato dell’allora amministrazione Leone, sfruttando tutti i rilievi nella stessa mossi. Nulla però fu detto in quella occasione, benchè il Collegio lo avesse risaltato in più paragrafi della relazione (così come del resto fatto anche per gli anni precedenti), della gravità e preoccupante situazione dei crediti dell’Ente, supportati da una puntuale analisi della gestione dei residui attivi (crediti dell’Ente), con evidenza di varie criticità e fornendo, altresì, anche un’analisi completa dell’anzianità degli stessi residui.
Il dovere invece come controllore di una società privata è quello di vigilare sull’osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione ed in particolare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società sul suo concreto funzionamento. I componenti del collegio sindacale hanno l’obbligo, ad esempio, di segnalare al legale rappresentante della società, durante le verifiche periodiche, che vi sono debiti non pagati e sollecitarne il loro pagamento. Attività puntualmente espletata dal collegio sindacale che, in caso di omissione, rischierebbe sia penalmente che patrimonialmente anche con i propri beni personali.
Per non tediare nessuno evito di discutere sulle ragioni per cui esercitare entrambe le attività (quella di Presidente del Collegio dei revisori dei conti del Comune di Policoro prima e di assessore al bilancio ora e contemporaneamente di componente del collegio sindacale di una società privata) non comporta alcuna ipotesi di ineleggibilità e incompatibilità alla carica, anche alla luce del D. Lgs. 39/2013 (Misure di contrasto alla corruzione).
Pertanto mi chiedo, a che titolo dovrei rimettere il mio mandato?
Quello che invece emerge chiaramente è un dato: i risentimenti personali di alcuni cittadini si tramutano in fantapolitica. Quali sarebbero queste ragioni di opportunità? Non mi è chiaro. Ed a tal proposito vorrei evidenziare che ne io, ne tutta l’amministrazione Mascia, è avvezza a perseguire la politica delle opportunità. O forse si intende affermare che chi ha rivestito incarichi professionali di componente del collegio sindacale di una società non può fare l’amministratore di un comune? O che avendo tra i propri clienti debitori del Comune non è possibile ricoprire cariche pubbliche nell’Ente? Se così è tutti i professionisti che fanno parte della coalizione #policoroheracleia2022, ad esempio, non potranno mai ricoprire la carica di Sindaco o di Assessore del Comune di Policoro in quanto potrà sempre capitare che un loro cliente abbia debiti nei confronti dell’Ente, ovvero che imprenditori in difficoltà (debitori dell’Ente) potevano aspirare (o forse ancora aspirano) a diventare amministratori di questa città? Come avrei potuto, da Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Policoro, portare a conoscenza della cittadinanza, e a che titolo, la situazione debitoria di uno dei tanti cittadini di Policoro?
Quali sono gli “slogan e le banali provocazioni da social di cui sarei stato autore? Forse battute spiritose e non certo cariche di livore, come quelle di molti esponenti di minoranza, fatte durante la campagna elettorale e quindi molto tempo prima di diventare un alto rappresentante dell’Istituzione Locale? Ci mancherebbe di non avere il diritto di far sorridere i miei amici!
Per quanto riguarda la nomina del dirigente Vitale voglio precisare che il sottoscritto non ha delega al personale, ciò significando che la scelta dei dirigenti è prerogativa del Sindaco. Pertanto non vedo come possa essere ascritta alla mia persona come falsamente riportato nel comunicato.
Volevo per concludere precisare che la (neanche velata) minaccia di dare impulso ad ulteriori sviluppi della situazione, non mi fa certo paura, e li attendo con trepidazione, in tal modo, come avviene in un paese democratico, potrei difendere il mio buon diritto dinanzi l’autorità giudiziaria, certo di avere tutti gli strumenti idonei e le ragioni nel merito e non solo di opportunità.
Ora però gradirei non perdere più tempo prezioso, che vorrei invece dedicare alla gestione della cosa pubblica, insieme ai miei compagni di viaggio di questa amministrazione, con i quali vogliamo scrivere tutta un’altra storia.
Quanto sopra è da ritenersi conclusivo.