Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianni Leggieri in una nota esprime alcune valutazioni politiche dopo le dichiarazioni del Governatore lucano Marcello Pittella rivolte agli esponenti regionali del PD. Di seguito la nota integrale.
Leggieri (M5S): contro le idee malsane del PD occorre una strategia comune.
Sembra che la Basilicata sia da tempo nei sogni del Presidente Renzi e nei desideri del Pd nazionale.
Peccato che questi sogni e questi desideri, sono in realtà un incubo continuo per il popolo lucano.
Così, da un lato, in quella fucina di idee che è il PD si partoriscono idee che mirano a smantellare la nostra regione, prima con la soppressione della Corte di Appello, poi direttamente con la soppressione della stessa regione ed una ripartizione del territorio lucano che sembra uscita da un film di fantascienza.
Idee malsane che non tengono in alcuna considerazione le peculiarità del nostro territorio, le mancanze infrastrutturali e le già difficili condizioni in cui si trovano a vivere i cittadini lucani.
Come se tutto ciò non bastasse a creare indignazione, sgomento e agitazione nei cittadini, ecco arrivare la doccia fredda datata 13 ottobre 2015 e riportata all’attenzione di tutti dalla Organizzazione lucana ambientalista.
Ebbene, con DEC VIA rilasciati dal ministero dell’ambiente in data 13 Ottobre 2015 scorso, e nonostante i pareri contrari delle Regioni Basilicata e Puglia e di numerosi comuni rivieraschi, è stata autorizzata la Shell ad effettuare ricerche di idrocarburi nel Mar Jonio.
In sostanza, nonostante la pagliacciata di Policoro messa in scena da Pittella, con la complicità dei presidenti della regioni Puglia e Calabria, Renzi va avanti per la sua strada e decide di autorizzare le perforazioni nel mar Jonio.
Così a colpi di maggioranza (una maggioranza costruita anche grazie ai parlamentari lucani del PD) si cambia il Titolo V della Costituzione e si trasferisce la materia energetica (e quella petrolifera) nelle mani esclusive dello Stato; così a colpi di Via si autorizzano le perforazioni in mare, senza tener in alcun conto la volontà dei territori e dei cittadini interessati; così a colpi di annunci e di ordini del giorno si cancella l’identità di una comunità, tutto probabilmente con un unico scopo, mettere le mani sull’oro nero.
Consapevoli di non poter contare in alcun modo sui parlamentari lucani del PD e sul PD regionale, schiacciato drasticamente sulle posizioni del suo padrone romano, facciamo appello alle associazioni e ai cittadini. Insieme abbiamo il dovere di difendere questa meravigliosa terra ed il suo mare dagli attacchi speculativi di lobbies politico-petrolifere.
Il referendum contro lo Sblocca Italia rappresenta sicuramente una tappa importante di questo percorso di lotta civile e pacifica in difesa della nostra terra, della salute e dell’ambiente, ma non è l’unica. Occorre lavorare per una strategia più complessa, completa che porti ad un maggior coinvolgimento dei cittadini.
Una strategia di contrasto dentro le sedi istituzionali e fuori, al fine di tenere alta l’attenzione del popolo lucano su quanto sta accadendo.