Pasquale Tucciariello, presidente del centro studi Leone XIII: “Il Crob va commissariato”. Di seguito la nota integrale.
Ciò che è accaduto al CrobIrccs non è solo grave, è scandalo. Perché!
Le due anestesiste un paio di anni fa avevano scelto Rionero come luogo di lavoro a seguito di pubblico concorso. Potevano andare altrove, ma hanno scelto Rionero, Crob, perché è un Irccs, un istituto di ricerca e cura a carattere scientifico.
Ma oggi, si fa ricerca? A fronte di circa 60 ricercatori che dovrebbero e potrebbero operare qui a Rionero, ve ne sono solo una decina, cioè 1/6 della reale capacità dell’Istituto. Più che ricerca azzoppata, è ricerca negata. Lo sanno tutti. Provvedimenti? Nessuno.
Cura. La cura può dirsi perfettamente completa (e parlo della cura radioterapica)? Sì e no. Vi sono macchine oblsolete, che andavano cambiate già due anni fa. Non sono state sostituite con nuovi macchinari più moderni di cui sono abbondantemente equipaggiati gli altri ospedali oncologici. Lo sanno tutti. Provvedimenti? Nessuno.
I medici che ci sono vanno via, i nuovi non arrivano. Sono andati via radioterapisti, oncologi, urologi, ematologi, chirurghi, anestesisti. Anche il direttore sanitario, Luigi Mandìa, è andato via, senza preavviso, in aperta polemica col dg. Lo sanno tutti. Provvedimenti? Nessuno.
Il personale infermieristico è in rivolta, per posizioni organizzative assegnate a danno della maggioranza dei lavoratori del settore, a favore di pochi. Più volte la Fials, il maggiore sindacato autonomo del settore, ha denunciato sulla stampa e presso i pubblici poteri queste pratiche odiose. Il Crob è in caduta libera, non è più attrattivo. Lo sanno tutti. Provvedimenti? Nessuno.
La vicenda delle due anestesiste e lo scandalo di qualche giorno fa. Le due professioniste molti mesi fa avevano vinto un concorso al San Carlo di Potenza. Volevano andarsene dal Crob. Perché? Riposi e turni impossibili, ferie e compensi spettanti non pervenuti, indennità notturne festive mai corrisposte. E c’è dell’altro, non se ne fa menzione solo per pietà. Volevano andarsene, hanno chiesto le ferie spettanti per legge a tutti i lavoratori (…non si può, siete in pochi, le ferie le farete dopo); hanno dato preavviso di licenziamento tre mesi prima della data fissata (…le ferie le farete dopo). Passano i tre mesi, le due anestesiste sono oramai dimesse, cominciano le ferie – un diritto, adempiuti i doveri – ma l’ospedale rimane a corto di anestesisti, sono stati programmati interventi di chirurgia ma in sala operatoria gli anestesisti non ci sono. I direttori del Crob si inventano un ordine di servizio ai danni alle due anestesiste, che ricorrono ai legali. Si pone un problema essenziale: può un medico già dimessosi, entrare in sala operatoria senza copertura assicurativa? Se pure le due dottoresse volessero entrare in sala operatoria, e poi qualcosa o andasse storto, le compagnie di assicurazione potrebbero dire: “Ma voi dottoresse, che ci facevate là dentro se il vostro rapporto di lavoro con il Crob è cessato a seguito delle vostre dimissioni”? Paralisi per qualche giorno. Consultazioni con gli avvocati (due professioniste di Bari, una delle due docente di diritto del lavoro presso l’Università di Bari). E le ferie: perché voi siete in ferie dopo le dimissioni? Comunque c’è bisogno di voi ora al Crob. Qualche settimana, si. Ma il problema rimane.
Dico. Ma tutte queste cose erano sapute prima, nei quattro mesi precedenti. Perché aspettare lo scandalo e non prevederlo? Quale gioco è in corso? Le responsabilità sono tutte dei manovratori del Crob, responsabili di questo scandalo (ma non solo di questo). Perciò, ora, solo una parola. Commissariamento. Il Crob va commissariato. E poi la politica del territorio del Vulture – se ce n’è una – si ponga le domande di fondo. Perché il gioco ora si fa scoperto. E’ annessione.Intanto il direttore generale, con lo scandalo in corso, è ancora lì.