Pasquale Tucciariello, esponente di Iniziativa Popolare, in una nota definisce il ruolo dei cattolici nella politica. Di seguito la nota integrale.
In Augusto del Noce il cristianesimo è anzitutto trascendenza, e solo dopo diventa storicità, solo dopo averla acquisita come propria condizione di vita, fedeltà creatrice di cose nuove tra un suo mondo antico dal quale proviene – tradizione e radici – e necessità di vivere il presente ma come atto di fedeltà all’eterno.
I termini trascendenza, creazione, fedeltà, eternità sono di uso comune e superarli si relativa il cristianesimo rispetto alla società. La società allora diventa bene primario, l’eternità rimane sullo sfondo e perde progressivamente la sua natura. Perché poi il mondo ti prende, è suadente, ti lusinga e tutto diventa sociale e storico perciò superabile. Ciò che prima erano valori non negoziabili ora diventano valori discutibili. Il cristianesimo mediocre.
Dove va la politica oggi? e dove va il cristianesimo quando si fa anche politica, e deve necessariamente farsi.
La politica va ovunque, i cristiani sono ovunque, ognuno attratto da condizioni immanenti. Chi si trova dove si trova per amicizie, chi per convenienze, chi per difesa della tradizione e conservarla, chi per superarla e storicizzarla.
Noi pensiamo che si possa stare ovunque. Come sinistra se essa non è anticristiana, laicista, nichilista. Come destra se non si presenta come ordine sociale, autoritarismo,sovranismo, liberaleggiante. Come centro se non appare spazio di equilibrio, di compromessi, di borghesia, di negoziazione, di empirismo, di pragmatismo.
Noi pensiamo che si possa stare ovunque.
Però.
Prendiamo come modello, almeno temporaneo, un concetto caro a Del Noce, filosofo cattolico. E sviluppiamolo.
Fedeltà creatrice.
Chi pensa di fare politica mettendo da parte l’ideale per volgersi verso ciò che è realizzabile in concreto –il pragmatico – finisce per spegnere le passioni in cambio di un benessere. Avrà un movimento politico da élite intellettuale privo di sogni e giovinezza, privo di filosofia e di religione, destinato a finire in un tempo ristretto.
Fedeltà creatrice è invece restaurazione di principi, mediazione rivoluzionaria, apertura alla modernità entro orizzonti di principi, passione non violenta, adesione alla natura come creazione. In tali prospettive trovi più che l’uomo l’umanità. E ogni altra attività umana, dalle lettere alle arti al lavoro all’impresa allo studio alla scienza, diviene sfida di nuovi tempi che si realizzano in equilibrio tra le parti.
Il sogno della politica di Centro, il luogo di maggior pericolo ed avventura, la fedeltà all’eterno mentre il presente si realizza. Cristianesimo di Centro, carta di identità compatibile. Allora sì che il centro non è spazio geografico buono per mediocrità ma piuttosto fedeltà creatrice che prende ed impegna. Ne vale la pena, il lavoro è valore, è attrazione.