Pasquale Tucciariello, responsabile regionale di Rinascita Popolare in una nota indica la strada per un partito di cristiani: “Ricominciamo dalla politica locale cercando consensi sulla nostra identità”. Di seguito la nota integrale.
Il potere non finalizzato a un bene non ci interessa. Il 19 Giugno scorso a Roma avevamo convocato l’incontro su Camaldoli con lo scopo, nelle stessa giornata, di sciogliere i nostri partiti di appartenenza e farne uno solo, la Federazione, ritenuto bene fondamentale. Giornata decisiva, avevamo detto tutti. O si fa oggi, o si torna a casa e ognuno riprende il lavoro nella propria formazione politica rinviando il progetto di unificazione a tempi migliori. A Roma quel giorno il progetto è stato affossato dal solito on. Cesa, Udc (una delle quattro sigle che si attribuiscono la legittimità dello scudo crociato) e lo stesso Cesa ha avviato rapporti di stretta collaborazione con Salvini. Siamo tornati a casa tutti un po’ bastonati. Io personalmente, nel mio intervento inviato in precedenza agli amici lucani nei gruppi whatsapp a noi vicini, ho anticipato che sarei tornato al mio partito di provenienza, Rinascita Popolare (era stato fondato a Roma nel 2012 dall’on. Publio Fiori e da altri amici) di cui ero vice segretario nazionale. Nessuno ha obiettato nulla, anche perché già mesi prima si manifestava tale possibilità. Quindi abbiamo riavviato l’attività politico-organizzativa di Rinascita Popolare sospesa alcuni anni fa con lo scopo di favorire il progetto federativo, con alcune variazioni nell’organigramma nazionale: segretario l’on. Publio Fiori, vice segretario l’avv. Pietro Falbo di Catanzaro, organizzazione il sottoscritto, delegata nazionale giovanile l’ing. Lucia Vespe ed alcuni altri amici con altri incarichi. Dopo la pausa estiva, Publio diverrà presidente del Partito e Lucia segretario nazionale. Intanto, vanno avanti gli incontri promossi dall’on. Fiori con gli altri gruppi democristiani e popolari. Noi in Basilicata, sostenuti dall’azione culturale del Centro Studi Leone XIII, proseguiamo il cammino in Rinascita Popolare, sostenuti da un impianto teorico e culturale molto solido e molto preciso. Ci sono due rami: Il Centro Studi Leone XIII fa azione di promozione culturale, sociale, formativa ad ampio raggio; suo braccio politico Rinascita Popolare, con l’intento di separare progressivamente i due ambiti. Si può operare nel centro studi senza essere necessariamente Popolari, purché cristiani in coerenza di impegno. Perciò andiamo avanti così. Il potere non finalizzato a un bene non ci interessa. La politica come bene, questo sì. Scrive Publio Fiori “… Anche se nel campo democristiano c’è molta confusione, il popolo democristiano e popolare chiede di essere rappresentato. Ricominciamo dalla politica locale cercando consensi sulla nostra identità”.