Un’interrogazione al ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali è stata presentata dall’on. Cosimo Latronico (Direzione Italia) sulla tutela della qualità del grano. “ L’Italia è il principale produttore europeo di grano duro destinato alla pasta con quasi 5 milioni di tonnellate su una superficie coltivata pari a circa 2,5 milioni di ettari, di cui 140 mila ettari in Basilicata con diecimila aziende – scrive Latronico – ma da alcuni anni il settore agricolo si trova a combattere una battaglia contro il crollo dei prezzi del grano italiano che ha causato agli agricoltori perdite per circa 700 milioni di euro”. Il parlamentare segnala, inoltre, che “ il made in Italy agroalimentare è il più copiato e contraffatto al mondo e, nonostante il settore agricolo confermi le sue enormi potenzialità, esso deve affrontare e contrastare la pressione delle distorsioni di filiera e il flusso delle importazioni selvagge dall’estero che fanno concorrenza sleale alla produzione nazionale”. A giudizio del deputato “è necessario mettere in atto misure che tutelino sia i produttori che i consumatori per poter restituire un futuro al grano italiano con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine della materia prima utilizzata nella pasta e nei derivati/trasformati; l’indicazione della data di raccolta”. Di qui la richiesta al ministro per sapere “ quali iniziative intenda assumere per intensificare i controlli fitosanitari sulle importazioni dall’estero, dove sono utilizzati prodotti e fitosanitari vietati da anni in Italia ed in Europa, per una maggiore tutela della salute dei consumatori e se intenda attivarsi per accelerare l’introduzione dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine della materia prima anche per la filiera grano-pasta, al fine di dare maggiore trasparenza alle informazioni per il consumatore, di tutelare i produttori e di rafforzare i rapporti di una filiera strategica per il made in Italy agroalimentare”.
Mar 27