Il segretario nazionale di IdV Ignazio Messina ha incontrato, a Roma, presso la sede nazionale del partito, il commissario europeo per gli Affari economici e monetari e vicepresidente della Commissione europea, Olli Ilmari Rehn. Nel corso della riunione si è parlato di alcuni importanti temi al centro dell’agenda economica europea quali il ruolo della finanza e della Bce a sostegno dell’impresa e del lavoro, il rilancio occupazionale e le riforme in materia di politica fiscale. Il Commissario Rehn si è detto ottimista sulla situazione economica italiana in quanto vede “segnali di una moderata ripresa” ed ha espresso soddisfazione per il fatto che l’Ue sia riuscita a scongiurare la minaccia della scomparsa dell’euro.
Il confronto con il commissario Rehn – commenta Messina – è stato molto positivo perché abbiamo affrontato temi cruciali e importanti per il futuro dei cittadini italiani. Abbiamo illustrato le proposte dell’Italia dei Valori per il rilancio di una politica economica europea della solidarietà e dello sviluppo. Riteniamo che occorra intervenire sul lavoro, armonizzandolo attraverso la creazione di un contratto collettivo di lavoro europeo che coinvolga quattro grandi settori: lavoro pubblico, industria, servizi e artigiani. Abbiamo altresì rilevato l’urgenza di adottare uno standard retributivo che allinei la crescita dei salari a quella della produttività, nonché l’importanza di una politica di rilancio degli investimenti privati e pubblici, con un ruolo più attivo della Banca europea degli investimenti e della Banca centrale europea. Abbiamo espresso, inoltre, al Commissario la necessità di un ruolo diverso della Bce, al fine di garantire che una quota dei finanziamenti erogati alle banche siano destinati alle imprese che investono. Riteniamo – continua il segretario nazionale IdV – che sia importante una maggiore assunzione di responsabilità da parte della Germania, che dovrebbe avere un atteggiamento più solidale, al fine di rilanciare la domanda in Europa, favorendo occupazione e sviluppo. Ad esempio definendo nuove regole fiscali che inducano i Paesi in surplus ad adottare politiche europee più espansive. Noi riteniamo che per il nostro Paese siano fondamentali investimenti in tre settori determinanti: green economy, patrimonio culturale e artistico e infrastrutture. Al termine dell’incontro abbiamo rinnovato la richiesta all’Europa per l’istituzione di un corridoio umanitario che favorisca l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati che fuggono dai loro Paesi d’origine. Questa emergenza non può continuare ad essere considerata solo un problema italiano.
Gen 20