“Il preside sceriffo non esiste più. I suoi tanto discussi poteri di scelta tramite chiamata diretta (già ampiamente ridotti con la cosiddetta chiamata per curriculum) sono stati sconfessati dal nuovo accordo per la mobilità dei docenti. Cosa resta? Figure sovraccariche di impegni e responsabilità, sicuramente non conformi all’esiguo stipendio che viene loro riconosciuto”.
E’ quanto emerso nel direttivo provinciale dell’Ugl Scuola Matera presieduto dal segretario regionale Ugl Scuola Basilicata, prof. Francesco Prillo e alla presenza del segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano.
Per l’Ugl, “in tutto questo carico di impegno c’è una gestione amministrativa che richiede competenze di vario genere, mentre i loro sono profili con laurea specifica che si trovano ad assumere responsabilità su complesse questioni giuridiche, amministrative, di gestione, di tutele sindacali, sicurezza, conservazione degli immobili e dei beni, tutela dei minori, per non parlare delle ovvie competenze di pedagogia – ma spesso anche di psicologia – che sono richieste. Ebbene – ha aggiunto Prillo -, in tutto questo i Dirigenti sono letteralmente lasciati soli, senza figure qualificate al loro fianco. Per non parlare, poi, degli orari di lavoro, che si prolungano all’infinito per coloro che ritengono di dover svolgere al meglio il proprio compito e che non vedono in alcun modo riconosciuto questo surplus di impegno. In una scuola che doveva diventare quella della valutazione, dopo lo smantellamento in atto della Legge 107, di fatto i Dirigenti Scolastici rimangono l’unico pezzo del sistema soggetto a valutazione. L’Ugl sostiene giusto che rispondano del proprio operato, ma si guardi anche alla loro busta paga, che molti non conoscono: quella dei Dirigenti neoassunti – ha concluso il segretario regionale, Prillo – fa quasi sorridere in rapporto al carico di responsabilità e alla mole di lavoro di questi manager, la cui retribuzione non è neppure lontanamente paragonabile a quella di altri manager del settore pubblico e sono esclusi dalla Retribuzione Individuale di Anzianità (RIA) calcolata sulla base dell’anzianità maturata nella carriera direttiva. La legge 107/2015 – ha affermato Giordano – doveva incrementato il Fondo Unico per la retribuzione di risultato e posizione dei dirigenti in modo permanente di 26 milioni (lordo dipendente) a decorrere dal 2016 ma ad oggi, senza nulla di fatto. A questo punto, l’Ugl rivolge un appello al sottosegretario all’Istruzione, Vito De Filippo affinchè – conclude Giordano – vigili su quanto accade su questi lavoratori e possano essere rivalutati per non farli sentire lavoratori di serie B”.