“Le segreterie regionali della UILTUCS e della UIL FPL di Basilicata esprimono soddisfazione per le rassicurazioni, da parte della Regione Basilicata, circa l’erogazione del residuo del10% ed i 3/12, relativi all’anno 2017,delle quote spettanti per l’anno 2016 e 2017 ai Comuni per i Piani sociali di zona.
Pertanto, alla luce di nuove proposte relative a innovativi modelli progettuali e gestionali di pagamento,riteniamo necessario coinvolgere le rappresentanze sindacali,prima di adottare metodi che possano penalizzare i lavoratori del settore.
A tal proposito, pertanto, si chiede la convocazione di un tavolo specifico tra gli interlocutori.
Un cambio di passo che oltre a dare le attese risposte economiche ai lavoratori che operano in tale ambito riesca a dare finalmente centralità all’asse dei servizi socio-assistenziali come uno dei settori portanti sui quali investire per innovare le strategie di azione.
Proprio nel momento in cui sembra che la concertazione con la politica venga meno, si riesce ad essere smentiti dalle ‘buone pratiche’ che il nostro sindacato ha portato avanti con la Regione Basilicata. Per la prima volta, infatti, dopo tante discussioni con l’assessorato al ramo si è riusciti a far liquidare buona parte delle risorse per dare continuità ad un servizio che riveste un ruolofondamentalesulnostro territorio.
Per la nostra organizzazione, che da anni ha una particolare attenzione al territorio, è stato fondamentale verificare una tale attenzione e disponibilità perché ci dà ragione sull’idea e l’importanza di affiancare, alla tradizionale contrattazione delle condizioni di lavoro nelle aziende, una crescente contrattazione territoriale confederale, riconnettendo diritti del lavoro e diritti di cittadinanza. È questa nuova idea che porta i nostri dirigenti sindacali a presenziare, quotidianamente, l’intero e complesso territorio lucano ma, soprattutto, ad ascoltare i cittadini ed i lavoratori che tante volte sono stati costretti a lavorare in condizioni di inammissibileprecarietà economica.
Man mano, però, che l’azione sindacale confederale andava ad assumere il territorio come luogo centrale della contrattazione, altre materie vengono poste dalla UIL nel confronto con le amministrazioni pubbliche sia a livello centrale che a livello locale: dalle politiche del lavoro a quelle dello sviluppo, dalle politiche di bilancio e politichedell’infanzia a quelle educative.
I profondi e continui cambiamenti in atto e la fase storica che stiamo attraversando sono connessi ad una profonda crisi economica e sociale che richiede un salto di qualità anche nelle strategie sindacalida assumere.
Come UILTUCS e UIL FPL riteniamo che, seppur piccolo, un passo in avantisia stato fatto nella consapevolezza di quanto sia difficile e complicata l’integrazione delle attività dei Piani sociali di Zona con le altre politiche del territoriopartendo dalle politiche del lavoro.
Ecco perché siamo convinti che le costruttive interlocuzioni attivate con la politica regionale debbano costituire non il punto di arrivo ma il punto di partenza per il futuro dei servizi alla persona.
Per il nostro Sindacato è importante ed è motivo necessario essere riconosciuto dalla controparte istituzionale come soggetto pienamente legittimato a discutere e con cui confrontarsi in virtù delle sue competenze e della sua capacità di rappresentanza.
Per la UILTUCS e la UIL FPL è fondamentale che la rappresentanza ai tavoli negoziali sia sempre di più la conseguenza di un solido ed esplicito mandato dei lavoratori e dei cittadini che si deve praticare attraverso l’individuazione delle giuste convergenzetra le nostre proposte e le reali e quotidiane esigenze delle persone.
Il sistema dei servizi alla persona non può scontare e pagare i problemi di questa fase di drammatica crisi economica e sociale ma deve rappresentare, un vero e proprio osservatorio sociale dei bisogni che si vivono sul territorio”.