Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una risoluzione sul “Sostegno all’Università degli Studi della Basilicata per la promozione di uno sviluppo regionale di qualità”, frutto dell’unificazione di due documenti presentati in precedenza da Lacorazza e Polese.
Con la risoluzione si impegna il presidente e al governo regionale “a farsi promotore insieme alle altre Regioni per richiedere:l’aumento del FFO anche in virtù della flessibilità concessa all’Italia;la modifica dei criteri di riparto del FFO;il rafforzamento delle politiche per il diritto allo studio;politiche per ridurre la mobilità passiva e sostenere la mobilità attiva per studenti, ricercatori, docenti,in modo tale da assicurare maggiore stabilità didattica; la elaborazione da parte del MIUR di un Libro Bianco sulle politiche universitarie e del diritto allo studio;a promuovere, anche in vista degli appuntanti del 2019 (Matera capitale della Cultura e Napoli sede delle Universiadi), un coordinamento con le Regioni del Mezzogiorno al fine di elaborare una strategia comune, una cooperazione rafforzata che valorizzi il ruolo delle Università e degli Enti di ricerca, anche in una dimensione euromediterranea;a chiedere, in virtù del comma 2, art. 36 dello “Sblocca Italia”, di partire dalle risorse da escludere, in misura “equivalente”, dal patto di stabilità le risorse necessarie per l’Università e per il diritto allo Studio;a proporre in tempi brevi una Legge sul diritto allo Studio tenendo anche conto delle iniziative, del contributo e delle proposte delle rappresentanze studentesche, considerando la necessità di incrementare le risorse anche attraverso specifici progetti a valere sui fondi comunitari;affinché la Regione si faccia promotrice di una Carta Studenti Ardsu 2019 per gli iscritti alla Università della Basilicata che consideri, tra l’altro, una premialità per l’accesso a servizi e prodotti culturali a fronte di tempo dedicato per progetti sociali e attività civica nel territorio regionale”.
Con la risoluzione si impegna inoltre il governo regionale “ad attivare sin da subito un confronto con l’Unibas per costruire la migliore compatibilità possibile tra esigenze dell’Ateneo e Piano regionale dei Trasporti;a sostenere due conferenze, ispirandosi anche a modelli europei avanzati, per studiare modelli di ospitalità, di accoglienza e di qualità della vita degli studenti nelle città di Potenza e Matera;affinché si riferisca alle Commissioni consiliari competenti la strategia S3 PO FESR 2014/2020;a velocizzare e monitorare il completamento dei programmi costruttivi per l’università, tanto a Potenza quanto a Matera;ad esperire azioni tese alla istituzione della Facoltà/Corso di laurea in Medicina e Chirurgia in lingua inglese, partendo prioritariamente dall’Unibas con la istituzione di un Comitato Ordinatorio che verifichi la sostenibilità di tale intervento, reperendo risorse finanziarie aggiuntive a quelle stanziate per il piano triennale 16-18 di prossima firma ed eventualmente individuando come città ospitanti per il corso di laurea in “Medicina e Chirurgia” le città di Potenza, Matera e Rionero con le sedi dell’Ospedale San Carlo, unico Dea di II livello sul territorio regionale, dell’Ospedale Madonna delle Grazie, Dea di I livello, e dell’IRCSS Crob, unico istituto regionale a “Carattere Scientifico” riconosciuto con Decreto Ministeriale del 10 Marzo 2008;a discutere nelle Commissione consiliari competenti ogni iniziativa di sostegno alla istituzione di nuovi corsi di laurea che preveda l’impiego di ulteriore risorse regionali sia discussa;a realizzare uno studio orientato alla precisa individuazione del target studentesco di riferimento sulla base del quale elaborare un il Piano dell’offerta formativa dell’Unibas;a potenziare le politiche di orientamento nell’ambito scolastico, a partire dal territorio regionale, e rafforzare politiche di placement dell’Unibas operando maggiormente con le associazioni di categoria. A queste politiche può concorrere la LAB, oltre che il Comicenter, gestito dal consorzio dell’università della Basilicata “ConUnibas” nato da evidenza pubblica, con specifici progetti nei quali coinvolgere anche il vasto mondo delle professionalità che vivono una condizione di precariato nel rapporto con la Regione Basilicata;ad attivare un tavolo di confronto permanente con l’Università degli studi di Basilicata in tutte le sue componenti anche quelle studentesche, i Comuni di Potenza e Matera, gli uffici regionali della Programmazione, delle Finanze e dell’Istruzione, le forze sociali e il “Comitato consultivo regionale per la valorizzazione degli ordini, collegi ed associazioni professionali” che funga da cabina di regia, fermo restando l’autonomia didattica universitaria, di tutte le politiche e problematiche nonché le proposte che sono attinenti all’ateneo lucano”.
Nel dibattito svolto oggi in Aula sul sostegno della Regione all’Unibas, aperto da una relazione del presidente Pittella, sono intervenuti i consiglieri Cifarelli, Lacorazza, Miranda Castelgrande, Robortella, Polese, Santarsiero e Spada (Pd), Pace e Romaniello (Gm), Bradascio (Pp) e Perrino (M5s).
La Regione Basilicata assicura all’università degli studi della Basilicata un finanziamento di 10 milioni all’anno, corrispondente al 30 per cento del fondo di finanziamento (Ffo) che l’ateneo riceve dallo Stato. Nelle due sedi di Potenza e Matera sono attivi quattro dipartimenti e due scuole, dove lavorano in tutto 600 sono i dipendenti fra personale docente e tecnico amministrativo oltre a contrattisti assegnisti e dottorandi: 59 sono i professori ordinari, 136 i professori associati, 110 i ricercatori. Il numero degli studenti iscritti è passato da 5047 nel 1990/2000 a 7778 nel 2012/13 ed a 6000 unità nel 2016. Oggi vengono garantiti 14 corsi di laurea triennali, 18 corsi di laurea magistrali di cui 3 internazionali, 3 corsi di laurea a ciclo unico e la scuola di specializzazione in beni archeologici.Inoltre l’Unibas sostiene 7 dottorati di ricerca di cui due consorziati, tutti accreditati nella valutazione scientifica con un impegno a sostenere circa 40 borse l’anno.Sono stati attivati diversi master di cui uno internazionale. Sono ancora molti gli studenti lucani che studiano fuori regione, ma fra quelli che hanno scelto di restare in Basilicata il gradimento dell’Unibas è pari al 91 per cento (dato Alma laurea); soddisfatti dei rapporti con i docenti il 90 per cento degli studenti. Sono 1353 gli studenti che hanno conseguito borse di studio pari al 100 per cento degli aventi diritto. E’ inoltre garantita l’erogazione delle borse Erasmus a tutti i richiedenti.
In virtù della relazione del presidente Pittella sull’ Unibas il consigliere del Pd, Piero Lacorazza, ha depositato una risoluzione da sottoporre alla discussione e al voto del Consiglio regionale. La proposta di risoluzione si articola in 10 punti.
“A seguito della relazione del presidente Pittella su Università della Basilicata ho depositato una risoluzione da sottoporre alla discussione e al voto del Consiglio Regionale. La proposta di risoluzione che si articola in 10 punti è ovviamente aperta al contributo che verrà offerto anche in sede di dibattito consiliare”. E’ quanto annuncia il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza.
Con la proposta di risoluzione si prevede di impegnare il presidente e la Giunta regionale:
“1. a farsi promotore insieme alle altre Regioni per richiedere:
a) l’aumento del FFO anche in virtù della flessibilità concessa all’Italia;
b) la modifica dei criteri di riparto del FFO;
c) il rafforzamento delle politiche per il diritto allo studio;
d) politiche per ridurre la mobilità passiva e sostenere la mobilità attiva per studenti, ricercatori, docenti, etc.;
e) la elaborazione da parte del MIUR di un Libro Bianco sulle politiche universitarie e del diritto allo studio;
2. a promuovere, anche in vista degli appuntanti del 2019 (Matera capitale della Cultura e Napoli sede delle Universiadi), un coordinamento con le Regioni del Mezzogiorno al fine di elaborare una strategia comune, una cooperazione rafforzata che valorizzi il ruolo delle Università e degli Enti di ricerca, anche in una dimensione euromediterranea;
3. a chiedere, in virtù del comma 2, art. 36 dello “Sblocca Italia”, di partire dalle risorse da escludere, in misura “equivalente”, dal patto di stabilità le risorse necessarie per l’Università e per il diritto allo Studio;
4. a proporre in tempi brevi una Legge sul diritto allo Studio tenendo anche conto delle iniziative, del contributo e delle proposte delle rappresentanze studentesche, considerando la necessità di incrementare le risorse anche attraverso specifici progetti a valere sui fondi comunitari;
5. che la Regione si faccia promotrice di una Carta Studenti 2019 per gli iscritti alla Università della Basilicata che consideri, tra l’altro, una premialità per l’accesso a servizi e prodotti culturali a fronte di tempo dedicato per progetti sociali e attività civica nel territorio regionale;
6. ad attivare sin da subito un confronto con l’Unibas per costruire la migliore compatibilità possibile tra esigenze dell’Ateneo e Piano dei Trasporti;
7. a sostenere due conferenze, ispirandosi anche a modelli europei avanzati, per studiare modelli di ospitalità, di accoglienza e di qualità della vita degli studenti nelle città di Potenza e Matera;
8. Che nel mese di settembre si riferisca alle commissioni consiliari competenti la strategia S3 PO FESR 2014/2020;
9. Che ogni iniziativa di sostegno alla istituzione di nuovi corsi di laurea che preveda l’impiego di ulteriore risorse regionali sia discussa nelle Commissione consiliari competenti;
10. A potenziare le politiche di orientamento nell’ambito scolastico, a partire dal territorio regionale, e rafforzare politiche di placement dell’Unibas operando maggiormente con le associazioni di categoria. A queste politiche può concorrere la LAB con specifici progetti nei quali coinvolgere anche il vasto mondo delle professionalità che vivono una condizione di precariato nel rapporto con la Regione Basilicata”.
In una comunicazione in Consiglio regionale il presidente della Regione ha confermato gli impegni dell’ente in favore dell’Ateneo lucano, attraverso un sostegno di natura economica e la programmazione prevista nel Piano triennale 2016-2018
La Regione Basilicata – in un periodo di continui tagli delle risorse statali nei confronti del mondo dell’università – non farà mancare il suo aiuto all’Ateneo lucano, con un intervento che si sostanzia in un contributo annuo di dieci milioni di euro, ma anche nel consolidamento di una programmazione pluriennale che confluisce oggi nel Piano triennale e nel relativo accordo 2016-2018. Lo ha annunciato oggi, il governatore lucano Marcello Pittella, nella sua comunicazione al Consiglio regionale sul sostegno all’Università degli studi della Basilicata.
“L’aiuto diretto della Regione Basilicata – ha proseguito – consente all’Ateneo di svolgere il proprio ruolo e costituisce l’intervento con il maggior ritorno in termini economici per le famiglie e per il territorio. L’investimento in conoscenza non porta solo ad un incremento di produttività e di competenze, ma agisce su una serie di fattori di contesto: buono stato di salute, coesione sociale, senso civico, minore propensione al crimine. In questi ultimi mesi – ha ricordato il presidente – molti sono stati gli incontri e le discussioni in merito ai tagli alla ricerca e all’università. Il sempre maggior peso di percentuali cosiddette “premiali” in realtà sortisce l’effetto di far crescere alcuni atenei e di penalizzarne altri, sulla base di parametri distributivi fissati ex post. L’Unibas – ha evidenziato Pittella – rappresenta un caso esemplare di piccolo ateneo penalizzato, e riesce ad operare solo grazie al finanziamento di dieci milioni all’anno della Regione Basilicata, corrispondente al 30 per cento del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) che riceve dallo Stato, e che decresce costantemente dal 2008. Nel periodo 2008-2015 – ha specificato Pittella – l’Unibas ha perso il 15 per cento degli introiti. Dal 2009 il Ffo è inferiore alla spesa fissa per emolumenti al personale. Ma si prevede una riduzione al 2018 di circa tre milioni di euro rispetto all’anno 2014”.
Fondamentale, a questo punto, è l’intesa per il Piano triennale 2016-2018, che individua alcuni obiettivi prioritari, come l’incremento qualitativo dell’offerta formativa, lo sviluppo dei processi di cooperazione interuniversitaria, il potenziamento della ricerca scientifica, il miglioramento della didattica e dei servizi.
Dopo aver evidenziato alcune criticità dell’Ateneo lucano, con “la decrescita del corpo docente e del personale tecnico ed amministrativo, e la progressiva chiusura di corsi di studio, con inevitabili riflessi sul numero di studenti che oggi si attesta intorno alle seimila unità”, il presidente ha posto all’attenzione dell’assemblea i punti di forza, ricordando ad esempio che “grazie all’Ardsu sono ben 1.353 gli studenti che hanno conseguito borse di studi” e che “l’Unibas applica tra le tasse più basse in Italia”. Positivi risultati, tra l’altro, vengono raggiunti “nella ricerca scientifica”. Per il presidente, però, “occorre aprire il nostro Ateneo alle altre regioni e all’estero”.
In quest’ottica si inserisce pienamente “il grande ed importante progetto – ha sottolineato il governatore – del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia in lingua inglese: esiste già – ha spiegato – un’interlocuzione positiva con il Miur e con il Ministero della Sanità. L’intento è di arrivare a 30, 50 posti da destinare a studenti di provenienza europea e internazionale. Per una Regione inclusiva come la Basilicata significherebbe qualificare l’offerta e la capacità attrattiva”. Ma ci sono altre idee sulle quali lavorare, compatibilmente con le risorse disponibili, come i master post- specializzazione o l’attivazione di corsi in Design per la sede di Matera, in Lingue e mediazione linguistica ed in Scienze giuridiche.