Si è concluso con pieno successo l’incontro dei movimenti meridionalisti a Sasso di Castalda, delizioso e ben costruito paese della Basilicata, immerso in una natura splendida, che ci ha accolto generosamente. Il sasso lanciato nello stagno ha prodotto un’onda lunga.
Un centinaio di convenuti dalle varie regioni meridionali, in rappresentanza di undici tra movimenti e associazioni, impegnati nella lotta per il riscatto del Mezzogiorno, si sono ritrovati nel palazzo ducale del paese lucano per sciogliere il nodo della presenza unitaria alle prossime elezioni europee.
Con i comitati lucani, Lucania Viva, Primavera lucana, Uniti per il territorio, erano presenti i rappresentanti del Movimento Meridionale, il Comitato Due Sicilie, Insorgenza civile, Italia Prima, Tre Sicilie, FLN Napolitania, Attivisti Neoborbonici e Unione Mediterranea.
Non sarà facile raggiungere l’obiettivo che i movimenti si sono proposti, ma la piena intesa realizzata lascia ben sperare. I partecipanti si sono dati tempi e modi per la presentazione di una lista unitaria alle prossime europee di maggio 2014.
A conclusione dei lavori, è stato redatto e votato all’unanimità il seguente appello.
APPELLO DI SASSO DI CASTALDA, LA VERITA’ CI RENDERA’ LIBERI
Lanciamo insieme oggi 29 settembre 2013 – da Sasso di Castalda in Basilicata – un appello a chi ha rappresentato in questi anni difficili il volto fiero e pulito del nostro popolo. Persone che con la loro attività – in campo artistico, culturale, imprenditoriale, professionale – hanno tenuta alta la bandiera della legalità e della verità, hanno portato quella cifra di passione e innovazione che è propria da sempre del nostro popolo e non hanno abbassato gli occhi di fronte all’ingiustizia.
A loro diciamo grazie, ma chiediamo di fare di più.
Al dramma delle terre avvelenate, al dilagare della disoccupazione e dell’emigrazione, all’arroganza della criminalità organizzata, al taglio dei diritti civili minimi nei trasporti, nella sanità, nell’istruzione, nella giustizia, all’insipienza di una classe politica afona e serva si risponde con una sola parola: basta.
Assistere al degrado e non reagire significa diventare complici. Per la prima volta in 153 anni possiamo presentarci insieme con un progetto di riscatto, di sviluppo, di vita.
C’è bisogno dell’energia, della fantasia e dell’impegno di ciascuno, in prima persona.
Sventoliamo le nostre bandiere. Saremo schietti, allegri, orgogliosi, mediterranei.
La verità ci renderà liberi.