La strumentalizzazione politica, oltre che da parte del Premier Renzi di autorevoli esponenti del Pd, delle dichiarazioni del Presidente della Cei cardinale Bagnasco in merito al ddl sulle cosiddette unioni civili, che di fatto sono più semplicemente un richiamo ad un principio di ordine morale, antropologico, riguardante la libertà di coscienza, la libertà di ciascuno, conferma il clima che si è creato anche in Basilicata tutto a favore di teorie che non hanno alcun rispetto per i valori cattolici. Lo afferma il segretario regionale della Dc-Libertas Giuseppe Potenza che ricorda come in politica in tante occasioni si è fatto appello al voto di coscienza su tematiche che riguardano principi etici senza per questo gridare allo scandalo o dividere laici e cattolici. Il Presidente della Cei si è limitato ad auspicare che in Parlamento ‘tutti’, qualunque opinione abbiano, ‘possano esprimersi’, facendo valere posizioni e obiezioni in assoluta ‘libertà di coscienza’ visto che sono in discussione ‘temi fondamentali per la vita della società e delle persone’. Dobbiamo registrare che in Basilicata, almeno sinora – continua – non si è verificata alcuna voce non certo per difendere il card. Bagnasco, che non ha bisogno di difese politiche, quanto piuttosto per tutelare una diffusa posizione dei lucani sulle famiglie naturali. Oltre aspetti etico-religiosi ci sono quelli giuridici: il dibattito che si sta facendo sulla riforma delle unioni civili , come sostiene legittimamente l’Associazione italiana notai cattolici (Ainc),non deve andare contro i principi fondanti della nostra cultura giuridica. Siamo dalla parte di chi vuol tutelare la famiglia, il matrimonio e i bambini. Altre forme di unioni di fatto vanno certamente regolamentate, ma non possiamo accettare l’equiparazione al matrimonio né aprire le porte alle adozioni da parte delle coppie omosessuali. Ci sono legittime affettività da tutelare, ma ciò non significa che i diritti connessi al matrimonio vadano estesi in toto. Sarebbe sbagliato e contrario alla nostra Costituzione. Esistono altre possibili forme di tutela, ma non dobbiamo creare forme giuridiche che possano tradire il dettato della Carta così come abbiamo il dovere in quanto cattolici impegnati nel sociale di difendere i soggetti più deboli come i bambini. Una riforma va fatta ma attenzione a stravolgere la nostra società. Ci aspettiamo pertanto che i consiglieri regionali Pace, Bradascio e Spada proseguano l’iniziativa, appena avviata, allargando il fronte all’associazionismo cattolico e non rinunciando a far sentire in tutte le sedi politiche ed istituzionali il pensiero dei cattolici.
Feb 12