La terza Commissione (Attività produttive, Ambiente, territorio) del Consiglio regionale della Basilicata, presieduta da Piergiorgio Quarto (Fratelli d’Italia) ha approvato a maggioranza con l’astensione di Carlucci (m5s), Braia (Iv) non ha partecipato al voto, il testo unificato del d.d.l. n. 60/21: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 12 settembre 2000, n. 57 -Usi civici e loro gestione in attuazione della legge n.17666/1927 e R.D. 332/1928”- D.G.R. n. 185 del 12 marzo 2021 e della P.D.L. n. 25/2019: “Modifiche e integrazioni alla Legge Regionale 12 settembre 2000, n. 57”.
Sull’atto sono stati auditi i funzionari Francesco Muscio e Donato Sabia del Dipartimento per le Politiche agricole, alimentari e forestali.
Obiettivo del disegno di legge razionalizzare e riordinare le disposizioni contenute nella Legge regionale n.57 del 2000 al fine di attuare una migliore gestione amministrativa del territorio regionale e di semplificare i vari procedimenti che interessano i demani civici, consentendo di superare una serie di incertezze interpretative che spesso hanno rallentato l’azione amministrativa.
In particolare si procede al riordino dei procedimenti amministrativi in modo da differenziare quelli che riguardano i mutamenti del diritto di uso civico, le sclassificazioni ed eventuali alienazioni e i mutamenti di destinazione d’uso da quelli che afferiscono alla legittimazione ed affrancazione. Si definisce un metodo univoco di determinazione del canone di legittimazione e del capitale di affrancazione applicabile su tutto il territorio regionale che consenta di sottrarre alla discrezionalità della stima la stessa determinazione.
Viene chiarito l’indice da applicare al reddito domenicale consentendo al cittadino di avere la certezza del quantum da pagare. Nello specifico si prevede che il canone di legittimazione è calcolato partendo dal reddito domenicale del pascolo riferito alla qualità e alla classe catastale del terreno e adeguato alle disposizioni previste per il pagamento delle imposte sui redditi.
Sono intervenuti, oltre al presidente Quarto, i consiglieri Sileo, Braia.
Successivamente la commissione ha audito l’Amministratore delegato del Distretto di Turismo Rurale “Terre di Aristeo”, Saverio Lamiranda e Maddalena Elena Monaco, Coordinatrice di progetto, in merito al progetto pilota denominato “le Terre di Aristeo in Basilicata. Il turismo esperienziale di comunità: un progetto pilota per il ripopolamento e la rigenerazione dei borghi lucani”.
“‘Terre di Aristeo in Basilicata’ – hanno spiegato – è un progetto che nasce per promuovere il territorio delle Comunità Turistiche Integrate lucane, valorizzando una terra di eccellenze storico-culturali e dal grande fascino paesaggistico e naturalistico. Il Distretto, in conseguenza del Protocollo di Intesa sottoscritto con la Regione Basilicata il 11 luglio 2018, ha suddiviso e delimitato tutti i 92 Comuni aderenti in 6 macroaree (Bradano/ Vulture – Materano – Melandro/Camastra – Val d’Agri – Lagonegrese/Pollino – Matera) coincidenti con la stessa delimitazione territoriale dei GAL, individuando le stesse quali dimensioni organizzative, identitarie e funzionali, utili e sufficienti per essere promosse e riconosciute quali idonee ed efficaci ‘destinazioni turistiche’ organizzate in grado di affrontare il mercato con e per le proprie riconoscibili condizioni antropologiche, culturali, economiche e produttive”.
“Il progetto ‘Terre di Aristeo in Basilicata’ – hanno continuato – fa leva sui punti di forza del territorio, per organizzarli e valorizzarli al massimo; e va a cogliere le opportunità esistenti per ridurre i punti di debolezza, fronteggiare le minacce, individuare e formare le competenze mancanti. Fondamentale per il successo del progetto è la collaborazione tra pubblico e privato. ‘Terre di Aristeo in Basilicata’ è un progetto di ‘ripopolamento e rigenerazione’ che punta a far crescere il territorio nel suo complesso mettendo in moto meccanismi virtuosi di sviluppo economico, produttivo e sociale. Il progetto intende promuovere e sostenere una diversa forma di turismo (più lenta e sostenibile), in grado di soddisfare in Basilicata le esigenze dei turisti interessati al viaggio come occasione per stare bene e momento di crescita personale. Un viaggio fatto di nuove conoscenze e nuove esperienze, che richiedono più tempo per essere vissute. Questo è il ‘turismo esperienziale di comunità’ fatto di piccoli borghi, strutture familiari, sapori, tradizioni, cultura in un sistema logicamente organizzato, secondo le modalità dell’ospitalità diffusa, per un mercato internazionale ed interculturale. Il turismo nei Borghi rigenerati è la scelta strategica per fare della Basilicata un luogo di eccellenza dove far convivere compatibilità ambientale, produttiva e occupazionale, salvaguardare il territorio, la sua storia, le sue tradizioni, dimostrare di sapere essere ‘modernamente antichi’, di saper competere sul mercato nazionale ed internazionale senza svendere la nostra identità, utilizzare la tecnologia non per esserne asserviti, ma per metterla al servizio dell’uomo.
Oggi la Basilicata attrae prevalentemente un turismo ‘mordi e fuggi e con limitata capacità di spesa’. È indispensabile superare rapidamente tale condizione. Per questo il progetto ‘Terre di Aristeo in Basilicata’ intende intercettare, promuovere e sviluppare tutti i diversi ‘turismi’
(culturale, religioso, sportivo, cicloturistico, digitale, scolastico, enogastronomico, musicale, cinematografico, museale, rurale, della formazione, dei matrimoni, del benessere e altri), ricercando e valorizzando le specificità di ognuno e l’unicità di ogni singola ‘area territoriale’ che dovrà poter essere riconosciuta come efficace ed armonica ‘destinazione turistica – C.T.I’., in cui stare bene, offrendo a ogni visitatore la propria esperienza di benessere all’interno dei Borghi rigenerati attraverso una ‘esperienza turistica di comunità’; far riconoscere le C.T.I. come “destinazioni turistiche organizzate” in grado, nella loro dimensione coordinata ed integrata, di far
vivere emozioni e godere delle diverse eccellenze consentendo di prolungare la permanenza media ad almeno 4 notti; prolungare la stagione turistica almeno a 8 mesi l’anno; creare le condizioni per un turismo identitario di qualità, riconoscibile e capace di attrarre il pubblico nazionale e internazionale di tutti i livelli; attrarre (in aggiunta all’esistente) un turismo alto-spendente di fascia medio/alta, offrendo a tutti un’esperienza esclusiva di qualità, considerando comunque che il ‘turismo di comunità’ è, per definizione, una realtà inclusiva, adatta a tutte le tipologie di visitatori”.
Sono intervenuti, oltre al Presidente Quarto, i consiglieri Acito, Sileo, Braia, Carlucci. Da parte di tutti l’auspicio che attraverso il Piano strategico regionale si possa procedere con l’attuazione di progetti come questo.
Hanno partecipato ai lavori della commissione, oltre al presidente Quarto, i consiglieri Carlucci (M5s), Acito e Bellettieri (FI), Sileo e Aliandro (Lega), Trerotola (Prospettive lucane) e Braia (IV).