In nota congiunta Antonio Cappiello e Adriana Domeniconi, rispettivamente Segretario Regionale e Coordinatrice Donne Basilicata di Lega-Noi Con Salvini Basilicata, denunciano con sdegno, non solo l’alto tasso di usura sommersa in Basilicata perpetrata dalla criminalità organizzata, ma soprattutto, cosa ancora più grave, il reato di cui si sono macchiate alcune associazioni materane, incaricate, di gestire il fondo di antiusura dello Stato che sarebbe dovuto servire ad aiutare elargendo prestiti ad imprese in difficoltà e famiglie bisognose, soldi che invece, sono stati sapientemente distratti per finanziare e pagare debiti, contratti, dalle stesse strutture di sussidiarietà. Non intendiamo abbassare la guardia sulla diffusione della conoscenza di questa emergenza, specialmente in questo periodo di crisi economica che ha portato molti in un vicolo cieco, e sui pericoli che comporta il sovra indebitamento, molti avrebbero potuto accedere a questa possibilità, messa in campo dallo Stato. Nei nostri gazebi in piazza (è consuetudine e prassi acclamata che la nostra battaglia politica è operata in mezzo alla gente per accogliere le loro lamentele, i loro soprusi ed angherie) sono venute persone disperate che ci hanno raccontato la loro storia fatta di immensi sacrifici, come ad esempio, per l’acquisto della prima casa che ora rischiano di vederla messa all’asta dalla banca per l’impossibilità di pagare la rate del mutuo a causa della perdita del posto di lavoro che ha portato molte famiglie e imprese all’impossibilità di far fronte ai propri debiti, di pagare le rate di un mutuo o di un finanziamento, con la conseguente iscrizione alla CRIF, ma anche da situazioni derivanti dalla morte o dall’invalidità temporanea o permanente del capofamiglia o comunque di un familiare con reddito, dalla perdita del posto di lavoro, dalla mobilità di uno o più componenti della famiglia, dalla separazione, dal divorzio e, infine, dal gioco d’azzardo. La crisi economica degli ultimi anni anche nella nostra Regione ha avuto conseguenze drammatiche con suicidi conseguenti a situazioni di eccessivo indebitamento da parte di imprenditori che non sono riusciti a far fronte all’enorme mole dei debiti accumulati. Una delle tante piaghe nascoste, che affliggono l’intera Regione Basilicata e la Provincia di Matera, è il fenomeno dell’usura, vittime della pratica, alquanto riprovevole e illegale, sono i cittadini e le imprese in difficoltà economiche che chiedono prestiti tramite canali non ufficiali. Concedendo prestiti, anche delle volte ad alti tassi d’interesse, gli usurai inducono intere famiglie sul lastrico dell’indebitamento. Ma il nostro sdegno nasce dal fatto che chi avrebbe dovuto erigersi a paladino ed ottemperare a sovvenzionare, tramite prestiti, le famiglie economicamente più carenti, non abbia operato il suo dovere inducendo queste a servirsi ancora una volta di questo fenomeno sommerso che si chiama:”usura”In pratica siamo di fronte ad un illecito”legalizzato” dove i presunti colpevoli vestono per lo più gli abiti talari. E così, mentre la Curia di Locri ha agito correttamente elargendo fondi e prestiti a commercianti, piccoli imprenditori, artigiani, impiegati ma anche poliziotti e carabinieri i quali, caduti nelle grinfie degli strozzini che riciclano gli utili nell’azienda- mafia, avevano chiesto soccorso alla Chiesa per pagare i debiti contratti e poi, non avendo più restituito il prestito avevano creato un buco nel bilancio della Fondazione, a Matera al contrario la Guardia di Finanza ha scoperto una truffa per ottenere erogazioni pubbliche per la lotta all’usura ed ha denunciato 34 persone. Le Fiamme gialle di Matera hanno smascherato una distrazione di fondi pubblici, perpetrata ai danni del bilancio dello Stato da 3 consorzi di garanzia collettiva fidi. I consorzi avevano ricevuto contributi statali per circa 2 milioni di euro per la costituzione del fondo speciale antiusura previsto da una legge del 1996 per destinare somme in favore di piccole e medie imprese esposte ad elevato rischio finanziario.
Gli investigatori delle Fiamme gialle, nell’ambito di controlli sul corretto impiego dei finanziamenti pubblici erogati, ha rilevato delle anomalie ed effettuato indagini più approfondite a carico dei consorzi. E’ emerso così che le somme del finanziamento statale erano state distratte per ripianare i debiti dei consorzi nei confronti di un istituto bancario locale, quindi per finalità del tutto estranee a quelle indicate dalla normativa antiusura. A questo proposito Lega-Noi Con Salvini Basilicata chiede con fermezza e determinazione che la magistratura faccia chiarezza su questa vicenda punendo i presunti colpevoli e assicurandoli alla giustizia, costringendoli a rifondere e restituire il maltolto. Speriamo, fiduciosi, che questa incresciosa situazione si risolva con un iter severo e risolutivo e non come, succede spesso in Italia, con lo scaricare la colpa da un personaggio all’altro; il tutto per creare confusione e per poi archiviare il caso con la scusa che non si sono trovati i rei e i responsabili effettivi. Ed ancora ci appelliamo a tutti coloro che lavorano in questi centri ed associazioni antiusura, come impiegati, di vigilare e, nel caso vedessero qualcosa di sospetto che potesse far indurre a pensare a prove concrete di distrazione di fondi per affari od interessi personali dei presidenti o gestori di codeste strutture,non esitare a denunciare senza paura di subire ritorsioni! Alla luce di questa vergognosa situazione per i poveri cittadini che hanno subito questa ingiustizia la vita quotidiana assume giorno dopo giorno contorni drammatici e preoccupanti, perché chiedono aiuto e garanzie in termini economici, e invece si sentono truffati due volte: una per essere incappati nelle grinfie dello strozzino di turno o come lo si voglia chiamare del mascalzone usuraio, sempre in cerca di prede, e l’altra per non poter avere accesso al fondo antiusura per la mancanza di fondi con conseguente buco nel bilancio, creato dalla mano colpevole ed omertosa di alcuni responsabili di questi centri di sussidiarietà dello Stato. E in questo, purtroppo, Matera docet!
In quanto membri e portavoce dell’organo espressione massima della volontà democratica dei cittadini – sostengono ancora il Cappiello e la Domeniconi- nessuno di noi può assolutamente sottrarsi agli obblighi derivanti dalla funzione di cui ognuno è investito: il nostro ruolo ci impone di riportare in primo piano l’esercizio consapevole anche della vera politica, quella che si occupa della”polis”e quindi concretamente ed onestamente dei suoi cittadini, maturando la coscienza della necessità di un complessivo e coerente intervento da parte degli organi competenti. Non per spirito di polemica, ma per onestà intellettuale, vorremmo ricordare alle autorità amministrative che il senso di responsabilità che deriva dal loro ruolo non va esercitato a giorni alterni e in base agli umori del momento o solo con vacue promesse e proclami in campagna elettorale, essendo fermamente convinti che le problematiche di questa vicenda siano di una complessità tale, aggravate ulteriormente dal protrarsi del comportamento omertoso, che richiedano l’apporto costruttivo della magistratura.
Antonio Cappiello Segretario Regionale Basilicata Lega-Noi Con Salvini e Adriana Domeniconi Coordinatrice Donne Basilicata Lega-Noi Con Salvini