“La Basilicata, nel 2015, è adempiente nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza(LEA) ma raggiunge un punteggio finale pari a 170, in regresso di ben sette punti rispetto alla precedente valutazione relativa all’anno 2014 e soprattutto di soli 10 punti ad di sopra della soglia minima necessaria per garantire i LEA. Un risultato poco soddisfacente tanto per i lucani, le cui esigenze di salute pretendono adeguata qualità delle cure, tanto per la governance sanitaria, chiamata a confrontarsi con i risultati conseguiti dalle realtà più virtuose (Toscana, Piemonte ed Emilia Romagna) piuttosto che con le altre regioni del Mezzogiorno d’Italia che fanno registrare gravi ritardi nell’erogazione dei servizi sanitari”.
Lo dichiara, in una nota, Michele Napoli, Presidente del Gruppo Consiliare forza Italia della regione Basilicata.
“L’analisi condotta dal Ministero della Salute – prosegue Napoli – ci consegna la fotografia di una Basilicata che fa registrare buoni risultati nel livello della prevenzione, sia in tema di copertura vaccinale nei bambini sia in tema di screening, ma che deve ancora migliorare nel settore dell’assistenza ospedaliera, nel quale, rispetto a prestazioni come la percentuale dei parti cesarei primari e la percentuale di pazienti con frattura del femore operati entro 2 giorni, si registrano valori peggiori rispetto a quelli dei parametri di riferimento elaborati dal ministero”.
Anche la dimensione territoriale dell’assistenza evidenzia criticità con riguardo alla presa in carico dei soggetti anziani nelle strutture residenziali.
“Il dato che però desta maggiore preoccupazione è rappresentato – spiega l’esponente azzurro – dal funzionamento del sistema di emergenza-urgenza ed in particolare dall’indicatore intervallo allarme target mezzi di soccorso.
“Una locuzione tecnica che – sottolinea l’esponente di Forza Italia – indica il tempo che intercorre tra la chiamata al 118 e l’arrivo sul posto del primo mezzo di soccorso”.
Il dato della Basilicata su questo indicatore “è di 27 minuti e senza mezzi termini un risultato che lo stesso Ministero considera scostamento non accettabile rispetto al valore di riferimento normale che non può essere superiore a 18 minuti”.
“Un indicatore quest’ultimo che ha un peso notevole nella valutazione dell’efficacia dei sistemi sanitari regionali, rappresentandone in un certo senso il biglietto da visita; del resto – ricorda Napoli – “chi sta male la prima cosa che fa è quella di chiamare il 118”.
Dalla verifica LEA effettuata dal Ministero della Salute emerge infine “che la Basilicata fa registrare la peggiore performance tra tutte le regioni d’Italia con riguardo a questo parametro”.
Da qui la necessità – ha precisato Napoli “di utilizzare questa valutazione per migliorare il livello qualitativo e di appropriatezza dei servizi sanitari erogati ai nostri cittadini, affrontando con lungimiranza ed adeguata capacità programmatoria i nodi che investono la governance del nostro sistema sanitari”.
E’ così – ha concluso il Cpogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale “che si garantisce, nei fatti, l’universalità del diritto alla salute e si impedisce ai cittadini di sentirsi di serie A o di serie B a seconda del luogo di residenza”.
Il consigliere Napoli qui commenta i dati del 2015. Ignora che, attesi da 15 anni, sono arrivati finalmente i nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza) aggiornati, cioè le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) deve garantire a tutti i cittadini gratuitamente o dietro pagamento di un ticket. Sabato 18 marzo 2017 sono stati pubblicati in Gazzetta ufficiale i nuovi Lea. Tantissime le novità per i malati, entra anche il trattamento dell’autismo, con diagnosi precoce, cura e trattamento individualizzato, integrazione nella vita sociale e sostegno per le famiglie, materia che sembra stia a cuore al consigliere. In molte regioni già sono in vigore i nuovi LEA, qui manca l’analisi dei bisogni, la concertazione con le parti di interesse e una delibera di giunta. Per centinaia e centinaia di prestazioni. E’ noto tutto ciò o occorre ricordarlo ancora?
«Attuare i Lea in tutta Italia per me è un impegno e un atto di responsabilità verso i cittadini. Le Regioni inerti possono rischiare fino al commissariamento». Più che soddisfatta per l’entrata in vigore dei nuovi Lea, la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin.
Fonte: Il sole 24 ore.