“In questi cinque anni abbiamo assistito a un programma completamente disatteso e che vede una città abbandonata e priva di una guida politica. Il sindaco uscente non è riuscito a rispettare il patto con gli elettori perché ha fallito tutti gli obiettivi di governo e, soprattutto, quelli del buon governo, mascherando questo fallimento dietro la “spilletta” di Matera2019.”
Il candidato sindaco Raffaello De Ruggieri, espressione delle primarie del Movimento 2020, ribadisce il suo non essere contro una persona, “bensì contro un metodo di governo che perpetua modelli clientelari, non trasparenti e asserviti agli interessi personali. Se è vero che in una dialettica democratica “normale” quello che conta di più è quello che si è fatto o non fatto, e come lo si è fatto, basta questo a suggerire ai cittadini “l’obbligo” di una discontinuità nell’amministrazione della città e non l’illusione che chi ha già mostrato di non saper fare ora dovrebbe realizzare miracolosamente in vista del 2019.”
L’elenco delle cose che dimostrano l’inefficienza e l’inefficacia dell’amministrazione uscente è purtroppo lungo: “I temi principali di questo fallimento, per i quali il nostro programma prevede delle soluzioni concrete, sono diversi. Fra gli altri, in merito al titolo Matera 2019 e persino dopo il 17 ottobre, a designazione avvenuta, abbiamo registrato, se non fosse bastata la “distrazione” già abbondantemente registrata sui temi dell’ordinaria gestione della città, una totale paralisi dell’attuazione di quanto contenuto nel dossier, che anzi è stato completamente contraddetto dalla scelta di un direttore che non è stato selezionato attraverso una procedura pubblica con l’ausilio di una giuria composta da esperti, che avrebbe sottoposto al CDA una shortlist di candidati, ma è stato imposto. Fare rilevare questa grave violazione alla trasparenza professata solo a parole, da chi invece dimostra di fare parte di un gruppo elitario che intende gestire privatamente la vittoria di tutti, significa far valere i diritti dei cittadini a essere rispettati nel ruolo di protagonisti della Capitale europea. Ragione per cui noi invertiremo questa tendenza clientelare cominciando proprio dalla Fondazione che non vedrà il sindaco ricoprire il ruolo di presidente, non deve sussistere il benché minimo rischio di conflitto di interesse e il sindaco dovrà dedicarsi alla risoluzione di altre gravose questioni.
Inoltre, al fine di evitare che la gestione ordinaria dell’amministrazione intralci un lavoro specifico, abbiamo previsto di costituire una task force che sarà impegnata sulla attuazione del programma della infrastrutturazione previsto dal dossier. I tempi residui per la realizzazione delle opere infrastrutturali sono infatti limitatissimi ed è necessario: acquisire i finanziamenti o utilizzare quelli assentiti, predisporre i progetti, appaltare le opere ed eseguire i lavori; tutto in soli tre anni e mezzo.”
“Altro problema oneroso è la discarica chiusa, con il lago di percolato da smaltire e un “ turismo dei rifiuti” verso Melfi che comporterà un aggravio per le casse comunali per 5 milioni di euro. Chi pagherà questo fallimento? I cittadini che si vedranno aumentare la TARI di circa 150/200 euro all’anno a famiglia. Danno economico e ambientale che avremmo evitato se fossero stati raggiunti gli obiettivi della raccolta differenziata (65%, mentre siamo fermi al 20-23% ). Per rimettere ordine in questa assurdità, – ha detto De Ruggieri – sarà necessario attivare, in parallelo al redigendo Piano regolatore generale dei rifiuti di recente aggiudicazione, un tavolo di confronto regionale per accelerare la realizzazione dell’impianto di compostaggio in Valbasento, verso il quale fare confluire il materiale organico proveniente dalla raccolta differenziata. In parallelo l’attuazione di una raccolta differenziata che porti la percentuale dall’attuale 20-23% all’80% almeno.”
“Entrando nel merito della gestione di tutti gli impianti sportivi maggiori – ha proseguito De Ruggieri – il modello clientelare che domina ancora grava sul bilancio comunale incrementando il livello di tassazione procapite. Nonostante l’indirizzo della Commissione consiliare a espletare i bandi per la nuova gestione non si sono avute risposte, ma noi quei bandi li faremo subito, anche per favorire i ceti meno abbienti e per consentire una gestione ottimizzata che riduca il carico economico del Comune.”
“Il 7 febbraio 2011 il Consiglio comunale approvò una delibera, all’unanimità, per istituire l’Ufficio unico degli appalti ed evitare il proliferare di bandi che non sempre hanno i requisiti della trasparenza. A oggi l’Ufficio unico degli appalti non è stato istituito, noi lo costituiremo – ha sottolineato il candidato sindaco De Ruggieri – avviando una fase parallela di formazione spinta per costituire le professionalità capaci di progettare sui bandi comunitari e catturare ulteriori finanziamenti dall’Europa. Si dovrà, quindi, scongiurare che si verifichi nuovamente la perdita di 23 milioni di euro dei Pisus che sono stati revocati per incapacità progettuale del Comune. A oggi non siamo sicuri che le risorse del Fondi di coesione e sviluppo siano ancora disponibili, perché a parte quel poco già pianificato, tutto il resto sembra essere già perso.”
“C’è poi tutta la questione del welfare completamente fermo. Sono rimasti confermati i servizi dalle precedenti amministrazioni, nessuna modifica che invece i tempi di crisi così acuti – ha ribadito il candidato sindaco – avrebbero dovuto far maturare, e sono, anche questi, tutti in proroga, quando invece rimettendoli a bando si sarebbe agevolata l’occupazione giovanile. Avrebbe fatto comodo anche il 1 milione e mezzo di euro disponibili, risorse che avrebbero dato agio alle innumerevoli situazioni di disagio e che, invece, una pigrizia amministrativa tiene bloccati. Per poterli utilizzare, infatti, la giunta avrebbe dovuto fare una ricognizione sui residui dei mutui, operazione che non è stata fatta e che mantiene tali risorse bloccate presso la Cassa Depositi e Prestiti.”
Molti altri potrebbero essere evidenziati come problemi irrisolti. “In sintesi, – ha concluso De Ruggieri – tutto quello che si sarebbe potuto fare non è stato fatto per mancanza di volontà politica, perché ottimizzare le risorse a disposizione della politica avrebbe scontentato le proprie clientele non favorendo la gestione del potere. Noi invece abbiamo una considerazione del potere strumentale: non è il fine, bensì lo strumento per risolvere i problemi della città.”
Non si è fatta attendere la replica del candidato sindaco Salvatore Adduce. La riportiamo integralmente.
“De Ruggeri scrive il solito lunghissimo comunicato dicendo che la città è stata abbandonata per 5 anni. Potrei rispondergli che la maggioranza relativa dei materani non crede che sia così, avendo votato me. Ma non me la cavo così facilmente: sono il primo a dire che abbiamo mostrato limiti, e accetto le critiche quando sono costruttive. Ma non la propaganda e le bugie.
Poi De Ruggeri dice che abbiamo conquistato la “spilletta” di Matera2019. Bene, questo serve ad un chiarimento davanti ai cittadini. Per noi Matera2019 è un grande risultato della città intera, per De Ruggeri una mostrina da furbi per farci belli, una stelletta da far vedere agli ingenuotti. Qui sta la differenza radicale tra noi: io credo che il 2019 – e la cultura! – sarà un trampolino straordinario per tutta la città, per De Ruggieri è una patacca da vendere in giro.
Per tutti gli altri temi che De Ruggeri tocca, vorrei profittare di una idea che ha lanciato ieri un suo amico che è pure amico mio, Saverio Vizziello: facciamo un bel confronto davanti ai materani, con un o una giornalista dichiaratamente super partes, che non conosciamo né io né lui, ed entriamo nel merito di ogni domanda che ci volesse fare. Perché a fare chiacchiere su un comunicato ci vuole poco. Assumersi la responsabilità delle scelte, quando si governa, con competenza, è un’altra cosa.”
Alla nota di Adduce ha fatto seguito un’altra di De Ruggieri, che riportiamo integralmente.
IL CONFRONTO TRA CANDIDATI L’HO CHIESTO in tempi non sospetti
azzo! che non sappia scrivere è un dato, mi dispiace per Giovanni Caserta che almeno per una volta ha fatto cilecca quale professore; non si è attrezzato per i miracoli ma che poi Adduce abbia perso anche la voce a furia di sparare cavolate a mitraglia è tanto.